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Rassegna Stampa

La Nazione: centro sportivo. Che meraviglia il Viola Park di Commisso “Pronto nel 2022”

Visita a Bagno a Ripoli col presidente viola Rocco «Noi nel giusto, non capisco il perché del ricorso»

Se il Centro Tecnico di Coverciano aveva traghettato il calcio di Firenze nel professionismo, il Viola Park porterà la Fiorentina nel futuro, a partire dal settembre 2022. E’ questa la data che ha confermato il presidente Rocco Commisso che prima di tornare negli Stati Uniti ha voluto portare anche la stampa sul cantiere che sta trasformando l’area di 25 ettari nel Comune di Bagno a Ripoli nella nuova casa viola. Ma rigorosamente seguendo i canoni ‘green’ come ha voluto sottolineare anche l’architetto Casamonti, che ha tradotto su carta millimetrata i desideri del presidente viola per la sua società. Tenendo conto della sostenibilità ambientale e del rispetto per quanto l’area ha ospitato per secoli. Scrive La Nazione.

Commisso, accompagnato dal figlio Joseph, dal direttore generale Barone ha aperto le porte del cantiere del Viola Park. Per spiegare l’avanzamento dei lavori che, tempo e Tar permettendo proseguiranno spediti nel realizzare un vero e proprio gioiello. Ospiterà la prima squadra, il settore giovanile e le squadre femminili, come orgogliosamente ha sottolineato Commisso: «La mia più grande gioia sarà quella di vedere tutti insieme dai più piccoli ai più grandi, femminile compreso, come una grande famiglia».

E per farlo ha dato anche il via libera ad un aumento di budget, proprio per ottemperare a tutte le richieste degli Enti coinvolti, Soprintendenza compresa

Costi che sono lievitati da 70 a 85 milioni perché tutto sia secondo norma, aggiungendo oltre 800 alberi e 50mila piante. Ma soprattutto frazionando anche alcuni edifici e rispettare l’altezza dei padiglioni proprio per seguire le direttrici indicate.

Commisso poi si sofferma su quanto accadrà oggi con il pronunciamento del Tar: «Il ricorso, come ha detto Italia Nostra, non è contro Rocco, ma contro il Comune. Quando mi dicevano di fermarci e aspettare ho detto no: se abbiamo sbagliato ok, ma se siamo nel giusto perché farlo?». Quindi un pensiero al futuro: «Spero che a settembre del 2022 le undici gru possano andarsene e che sia tutto completo».

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