Italiano ha cambiato radicalmente sistema di gioco, basterà rilanciare chi ha deluso per ottenere una svolta?
Non è tanto in entrata, quanto in uscita che il mercato della Fiorentina è in ritardo. Non si vuole spendere prima di liberare spazio in una rosa già troppo lunga e incassare da qualche giocatore in bilico? Benissimo. Occorre però decidere al più presto cosa farne. Milenkovic su tutti, ma restano in forse Lirola, Pezzella, Callejon, Pulgar, Amrabat. Tutti giocatori che se restassero lotterebbero per una maglia da titolare, dunque se partissero andrebbero sostituiti degnamente.
Chiaro che la Fiorentina patisce la crisi che coinvolge tutto il calcio europeo, quasi immobile sul mercato eccezion fatta per i soliti noti che se ne fregano di crisi economiche e bilanci da profondo rosso. Visto il contesto non si può pretendere celerità dai viola (anche se la possiamo quantomeno auspicare), ma nemmeno si può cadere nella trappola del totale immobilismo a fronte di una ‘rosa forte’.
Costruire la Fiorentina sugli ex esuberi, sui giocatori che in viola hanno fallito e che provano a rilanciarsi con grandi motivazioni, è tanto romantico quanto azzardato. Nessuno sa con certezza quale possa essere il rendimento di calciatori che arrivano da stagioni non all’altezza di una piazza come Firenze, ma che risultano estremamente motivati e coinvolti dal calcio di Italiano. Tuttavia, alla mente sorge più di un dubbio visto che la squadra è la stessa degli ultimi anni, rinforzata da alcuni esuberi come Saponara e Benassi, alcuni giovani di belle speranze come Sottil e Maleh e dall’unico acquisto Gonzalez, a fronte però degli addii di due titolarissimi come Ribery e Caceres.
La narrativa sul recupero degli esuberi, sul riscatto di quei giocatori su cui ormai non fa più affidamento nessuno, è sempre allettante e fascinosa. Tutti tifano per chi si deve riscattare, per chi deve rialzarsi dopo periodi bui. Lo sport però non è sempre roba per storie commoventi. A volte è tremendamente cinico, perché alla fine contano i risultati. Soprattutto nel calcio. E se i risultati non arrivano, la fascinosa narrativa crolla come un castello di sabbia.
Ecco perché è pericoloso, almeno sulla carta, fare troppo affidamento su tanti giocatori che fin qui hanno deluso. Per quanto la filosofia di Italiano sia radicalmente differente, per quanto i nuovi stimoli possono fare tantissimo, la Fiorentina ha un parco giocatori che negli ultimi anni hanno ha dimostrato davvero pochino. Pur concordando sul fatto che nel roster storico gigliato ci sia di meglio di quanto visto fin qui, confermarlo in blocco sarebbe un grande azzardo.
Ma queste sono solo considerazioni di fine luglio. È tardi, ma non tardissimo, soprattutto in un mercato in cui girano pochi soldi e di conseguenza si sono viste fin qui poche operazioni. I tempi delle valutazioni stanno per volgere al termine. Con la sfida di oggi contro la VirtusVecomp Verona (club di Serie C), la Fiorentina chiuderà il ciclo di amichevoli e quindi il ritiro di Moena. Alla fine sarà agosto il mese in cui vedremo in atto le strategie di mercato della società.
Di
Marco Zanini