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La missione di Iachini: rendere incisivo Cutrone. Ma solo in area si scatena

Tra le priorità del tecnico c’è quella di rilanciare l’attaccante ex Milan, che spalle alla porta fa molta fatica. Bisogna servirlo in area di rigore.

Non c’è dubbio che tra i compiti che attendono Beppe Iachini ci sia quello prioritario di mettere Patrick Cutrone nelle condizioni di poter sfruttare le potenzialità riconosciute, quindi di incidere come finora gli è riuscito soltanto in un’occasione, ovvero in Coppa Italia contro l’Atalanta alla seconda partita disputata in maglia viola (la prima da titolare): un inizio così bello e promettente che forse ha illuso tutti, e che adesso sembra amplificare sia l’astinenza dal gol dell’ex Wolverhampton, sia la sua scarsa partecipazione alla manovra della squadra. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

CERCASI GOL. Cutrone finora ha all’attivo 5 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia, con 258 e 107 minuti rispettivamente giocati. Titolare in quattro partite su cinque in Serie A, titolare contro i bergamaschi e poi buttato nella mischia a San Siro contro l’Inter in Coppa. Con una rete realizzata. Cutrone vive per il gol, è uno che dà il meglio quando ha la possibilità di giocare faccia alla porta avversaria, è un animale da area di rigore, fiuta il ritardo di posizione e di marcatura del diretto controllore per batterlo in tempismo.

IN AREA. Ma tutto ciò avviene in area di rigore: servono cross dalle fasce, triangolazioni, verticalizzazioni sul taglio a suggerire il passaggio. Allora sì che Cutrone può lasciare il segno. Viceversa ogni cosa gli diventa più difficile se gioca spalle alla porta, magari sulla trequarti. In Fiorentina-Atalanta c’è stato l’esempio più lampante, con Cutrone pericoloso solo quando ha potuto tagliare verso la porta su palla di Chiesa. 

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