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Rassegna Stampa

La magia di Biraghi si prende la scena, la Fiorentina va

Italiano vince la partita anche dal punto di vista tattico. Barak e Cabral aprono la strada, il difensore segna da centrocampo

Come riporta la Gazzetta dello Sport, ieri la Fiorentina ha vinto facilmente a Verona un po’ perché è più forte, un po’ perché Vincenzo Italiano ha preparato benissimo la partita e un po’ perché i suoi giocatori hanno inciso negli episodi determinanti. La scena se la prende Cristiano Biraghi, autore dello splendido gol che ha chiuso la sfida all’89’: una punizione battuta da dietro la linea di centrocampo, che ha scavalcato Montipò ed è finita direttamente in rete. Un gesto tecnico bellissimo che ha nobilitato la prova dei viola, sempre in controllo della gara e bravi a concedere poco e a sfruttare le occasioni create.

Ieri la partita del Verona sarebbe potuta cambiare solo al 29’ del primo tempo, quando Lasagna ha sprecato una colossale occasione di testa davanti a Terracciano: perfetto cross di Lazovic, porta spalancata, obbligatorio prendere lo specchio, difficile non segnare. Invece la deviazione dell’attaccante è finita sul fondo: errore gravissimo sotto ogni punto di vista. L’importanza dei momenti e delle esecuzioni, appunto: al primo tiro in porta Barak aveva segnato iscrivendosi alla casistica dei gol dell’ex, il Verona ha fallito la sua possibilità con Lasagna e poco dopo ha pagato il conto con la rete del raddoppio (38’: corner di Mandragora e girata di Cabral). La partita è finita lì.

Dal punto di vista tattico, comunque, la superiorità dei viola è stata ancora più netta. Italiano ha deciso di schierare il 4-2-3-1 alzando Barak sulla linea dei trequartisti sia per mettere pressione a Tameze sia per sfruttare gli uno contro uno che di conseguenza nascevano sugli esterni. Gonzalez non è stato molto incisivo, Ikonè invece ha fatto pesare la sua velocità e il primo gol è nato proprio da una fuga sulla destra del francese, che ha saltato agevolmente Dawidowicz prima di servire Barak in piena area. Amrabat si abbassava molto come consuetudine e così nella catena di gioco viola è emersa l’importanza di Mandragora, sempre più a suo agio nei meccanismi di Italiano e bravo a far girare il pallone con i tempi giusti.

La Fiorentina, che non vinceva dal 7 gennaio, non teneva la porta inviolata dal 6 novembre: un bel modo di festeggiare le cento panchine in Serie A di Italiano. E Biraghi adesso ha una storia bellissima da raccontare a figli e nipoti davanti al camino a Natale: quella volta in cui fece gol su punizione tirando da 57,91 metri.

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