Connect with us

Editoriali

La lunga salita del ‘martello’ Vanoli: testa e preparazione, poi la tattica. Commisso tuona: “Non vendo”

Paolo Vanoli - Fiorentina

Alla sosta di novembre la classifica è sportivamente drammatica. I ‘mattoncini’ del nuovo tecnico per togliersi dai guai. Torna a farsi sentire (via comunicato) il presidente

Alla sosta di novembre all’ultimo posto in classifica. Quasi un terzo di campionato, 5 punti in 11 giornate, nessuna vittoria. E un allenatore appena subentrato che deve provare a rimettere le cose a posto. O meglio, a togliere dai guai una Fiorentina che dopo tre mesi di stagione si ritrova dai proclami di Champions all’incubo della zona retrocessione. Vanoli da Marassi ha parlato di primo ‘mattoncino’, di ‘pagina bianca‘ su cui iniziare a scrivere qualcosa di nuovo. Sì, forse meglio cancellare in fretta un recente passato in cui non c’è sostanzialmente niente da salvare. Ma la sensazione è che la strada del nuovo mister sarà parecchio in salita.

CARATTERE. Fin dai primi minuti in panchina a Genova si è capito su cosa punterà innanzitutto Vanoli a Firenze. A trasmettere grinta, carattere, quel senso di appartenenza troppo velocemente scivolato via. Un ‘martello’, del resto, lo chiamano in tanti che ci hanno avuto a che fare, ricordando anche l’approccio di Conte, allenatore con cui ha collaborato due volte in carriera (al Chelsea e all’Inter). E un ‘martello’ è in effetti stato, Vanoli, sia in campo che fuori nelle prime ore con la squadra. Quanto meno la Fiorentina contro il Genoa ha lottato, è rimasta in partita, ha reagito al primo schiaffone. Si è anche scrollata di dosso quella paura che attanagliava testa e gambe nelle partite precedenti. Ma c’è tanto, tanto da fare.

LA DIFESA. “Abbiamo giocato da squadra che ha capito il momento ed è rimasta concentrata fino alla fine, che ha voluto lottare”, ha specificato il mister viola dopo il 2-2 di Marassi. “Pian piano usciranno anche le qualità ma oggi non bisogna guardare a quelle”. Insomma, messaggio chiaro: prima la testa, la mentalità, l’attenzione alle situazioni di gioco. Perché non è pensabile che una squadra in queste condizioni perda 13 punti da situazioni di vantaggio (in campionato, più altri 3 in Conference), che si addormenti sui palloni vaganti in area, che lasci gli avversari soli e liberi di colpire, che intervenga con superficialità non percependo il pericolo che sta per arrivare. Serve una squadra consapevole della posizione in cui si trova, insomma. E poi c’è da intervenire pesantemente sulla fase difensiva.E’ la prima cosa che ho detto, perché stavamo difendendo male”, ha aggiunto Vanoli. “Abbiamo fatto un po’ meglio sulle marcature in area ma siamo stati poco lucidi sulle seconde palle. Ho cambiato nei corner, mi sono messo a uomo rispetto alla zona di prima. Sulla linea non ho potuto lavorare, non c’è stato tempo. Mi ha dato fastidio soprattutto il gol subito sull’uscita di De Gea: abbiamo il vizio di fermarsi, di protestare, queste cose qua mi urtano. Bisogna andare avanti a giocare”. Già trovato uno dei nervi scoperti, insomma. Correggere certi difetti (cronici) sarà un primo passo fondamentale.

PREPARAZIONE: VIA AI DOPPI ALLENAMENTI. E poi la condizione fisica. Vanoli non ha voluto gettare la croce addosso allo staff di Pioli, ma la sensazione generale viene confermata non solo dalle prestazioni ma anche dalle parole dall’interno del Viola Park. C’è da fare un lavoro specifico sulla preparazione, sulla tenuta fisica, sulla brillantezza. “Abbiamo la fortuna di avere 2 settimane per mettere un po’ di benzina”, le parole del neo tecnico, in aggiunta al commento di Piccoli: Possiamo lavorare tantissimo anche in questa pausa per migliorare la condizione fisica: io personalmente mi sento ancora un po’ indietro. Il mister ce l’ha già detto che ci farà patire le pene dell’inferno, ma siamo tutti contenti di questo perché è quello che ci manca”. E ancora: “Siamo indietro a livello fisico perché alla fine cadiamo sempre, ma sono sicuro che il mister ci preparerà al meglio”. La base, insomma, per affrontare poi un mese che vedrà la Fiorentina giocare ben 8 partite: Juve (in casa), AEK Atene (casa), Atalanta (fuori), Sassuolo (fuori), Dinamo Kiev (casa), Verona (casa), Losanna (fuori) e Udinese (casa) per arrivare a Natale. Un frullatore in cui dover necessariamente far punti, rialzare la testa, togliersi dalle sabbie mobili.

NOVITA’ TATTICHE. Nel frattempo Vanoli lavorerà anche sull’aspetto tattico. La base sarà ancora il 3-5-2, con alcune varianti in mezzo al campo e sulla trequarti. Proprio per mettere “un mattoncino alla volta”, come ha ripetuto. Ma con principi comunque diversi da quanto proposto (e anche immaginato) da Pioli. Però il neo tecnico preparerà via via anche altro. Come la difesa a quattro, che sia ‘albero di Natale’, 4-3-1-2 o anche 4-2-3-1 (adattando evidentemente qualcuno, come a Torino quando giocavano Lazaro ed Elmas esterni alti). Ma situazioni e soluzioni che subentreranno più avanti, difficile vederle in tempi brevissimi. Un passo alla volta, seguendo il mantra di Vanoli. Da mercoledì via alle doppie sedute di allenamento al Viola Park. Non c’è tempo da perdere. Se n’è lasciato anche troppo per strada.

LA SMENTITA DI COMMISSO. Extra campo è invece tornato a farsi sentire (via comunicato scritto) il patron Rocco Commisso. Parole dagli States che in tanti aspettavano da tempo, arrivate però non sulla situazione della squadra, ma per smentire voci che si erano inseguite (nelle ultime ore ma in generale negli ultimi mesi) sulla cessione della società.Smentisco categoricamente le voci che stanno circolando in queste ore su una possibile vendita della Società”, ha tuonato il presidente viola. “La Fiorentina non è stata messa in vendita e non è in vendita”. Parole nette a cui necessariamente c’è da attenersi, come versione ufficiale, in uno dei momenti più complicati della sua gestione. Con un progetto triennale naufragato dopo tre mesi, dopo un’estate da 90 milioni spesi sul mercato, un ultimo bilancio in rosso di 23 milioni (senza considerare l’immissione annuale di Commisso con Mediacom), il riassetto societario dopo le dimissioni di Pradè e i mille dubbi sul fronte stadio. La Fiorentina ultima in classifica, ancora senza vittorie, di sicuro non lo farà stare sereno, considerato anche che nei mesi scorsi Commisso aveva dato il via libera ad investimenti importanti per provare a rilanciare. Ma la riprova del campo ha detto che diverse decisioni (dirigenziali e tecniche) non sono risultate particolarmente felici, tanto che anche la tifoseria organizzata si è fatta sentire con il presidente. Che dagli Stati Uniti, dopo il silenzio su Pradè, Pioli e la gestione tecnica dell’ultimo periodo, si è espresso chiaramente sul futuro societario: la Fiorentina non è in vendita.

3 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

3 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Editoriali

3
0
Lascia un commento!x