Editoriali
La Lazio rappresenta l’ultima occasione. Dal futuro di Chiesa capiremo anche quello della Fiorentina
Domani la Lazio, occasione per battere qualcuno davanti in classifica. La gestione di Chiesa sarà la cartina tornasole del futuro prossimo della Fiorentina
Atalanta alle spalle, la squadra di Gasperini tornerà d’attualità dopo Pasqua, quando la Fiorentina si giocherà il tutto per tutto a Bergamo, in una partita che – adesso – è impossibile da decifrare: fra quarantacinque giorni può essere tutto diverso rispetto ad ora, a cominciare dallo stato di forma dei giocatori. La Fiorentina ci proverà ad andare in finale di Coppa Italia, anche se non sarà per niente facile. Adesso è tempo di pensare alla Lazio, perché il primo obiettivo è quello di non piombare nell’anonimato assoluto in campionato. Pericoloso, troppo, mettere la pressione di un’intera stagione su una partita sola. Per questo, e per arrivare bene all’appuntamento, la Fiorentina è chiamata a ripartire in campionato.
La Lazio rappresenta un avversario ostico, al Franchi è sempre dura con i biancocelesti, ma allo stesso tempo è una bella occasione. La Fiorentina deve provare a vincere con chi la precede in classifica se vuole ridare un briciolo di sprint alla corsa europea. Vitale, adesso, aggrapparsi a qualcosa a livello mentale. E quella voglia di Europa è uno stimolo importante. Per battere la squadra di Inzaghi servirà come prima cosa registrare la fase difensiva. Troppi i gol subiti, nove, nelle ultime tre partite. Inammissibile prendere tre gol a partita per portare punti a casa.
Pioli lo sa ed in settimana si è lavorato più che altro su questo aspetto. La fase difensiva deve tornare quella di inizio stagione, quando la Fiorentina segnava poco, ma subiva anche poco. Adesso si è tutto ribaltato, con l’arrivo di Muriel che ha ridato vigore alla fase offensiva. Ma dietro qualcosa si è rotto. Tornerà Pezzella, in condizioni migliori rispetto a Bergamo, con Ceccherini che insidia Vitor Hugo per un posto accanto al capitano. Ballottaggio anche in attacco, con Gerson, Mirallas e Simeone in corsa per l’ultima maglia del tridente.
Sicuro del posto, naturalmente, Federico Chiesa. Si parla di lui da giorni, soprattutto in chiave mercato. Troppo presto per scatenare aste milionarie, Federico è concentrato sulla stagione ancora in corso. I rapporti tra le parti volgono al sereno, con Pantaleo Corvino che aspetta di vedere sul proprio tavolo offerte reali e non mediatiche. Poi, nel corso dell’estate, sarà presa la decisione migliore per tutti, anche se filtra un concetto chiaro dalle stanze di viale Fanti: la questione Chiesa la gestirà direttamente Diego Della Valle.
Per questo, da come sarà gestita la vicenda Chiesa, capiremo molte cose del futuro prossimo della Fiorentina. Se la proprietà viola avrà voglia di rilanciarsi a Firenze (provando a ricucire il rapporto con parte della tifoseria) il fuoriclasse viola sarà destinato a rimanere. In quel caso è chiaro che sarebbe costruita una squadra all’altezza intorno a lui, ed anche a Muriel. Lo sforzo sarebbe importante, anche perché un giocatore che sul mercato vale dai 70 milioni in avanti, non può guadagnare 2 milioni di euro. In Europa, a certe cifre del cartellino corrisponde uno stipendio di almeno il triplo.
Nel caso in cui Chiesa dovesse salutare già quest’anno, le prospettive sarebbero meno rosee. E’ vero che la Fiorentina avrebbe diversi soldi da reinvestire sul mercato, ma Firenze perderebbe il suo simbolo, il giocatore di riferimento dove adesso si specchiano grandi e bambini. Sarebbe un colpo duro vederlo andare via. L’ennesimo al fianco di una tifoseria che ha voglia di tornare a sognare. Che per adesso osserva e buba, piuttosto scettica sul futuro.