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Rassegna Stampa

La Juve può permettersi Vlahovic? Maxi debiti e aumento di capitale, ‘deve’ andare in CL

Pavel Nedved e Andrea Agnelli

Il piano è di ridurre il monte ingaggi, ma anticipando Dusan a gennaio i bianconeri hanno più possibilità di andare in Champions

La Juventus può permettersi Dusan Vlahovic? Domanda, all’apparenza, banale per una società che ha appena incassato 400 milioni dall’aumento di capitale. Ma le cose sono molto più complesse. Parliamo di un impegno complessivo, tra stipendio e trasferimento, di 120-125 milioni. Sia l’aspetto contabile sia quello finanziario vanno tenuti in considerazione, senza mescolarli, per capire se il club possa sostenere un’operazione simile. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

LATO CONTABILE. La Juve è reduce da una stagione chiusa con un deficit di bilancio di 210 milioni, dopo i 90 persi nel 2019-20. L’esercizio 2021-22 riporterà ancora una perdita pesante che, come scrive il club, «potrà essere maggiore o minore di quella registrata nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2021». L’obiettivo del management è una riduzione progressiva del monte-ingaggi del 15-20%. Restando sul lato contabile, per accogliere Vlahovic con il relativo costo annuo (stipendio più ammortamento) di 25-30 milioni la Juve dovrebbe alleggerire le spese in misura consistente, cosa che già aveva in previsione di fare. Il mantra, infatti, è quello della sostenibilità dei conti. Quindi, a guardare il conto economico bianconero la via per Vlahovic esiste a patto di mettere in pratica un’operazione-risparmi.

LATO FINANZIARIO. L’incasso dell’aumento di capitale (320 milioni di risorse fresche, al netto dei 75 milioni anticipati da Exor e dei 5 di costi accessori) serve per 145 milioni per coprire il fabbisogno finanziario dei prossimi 12 mesi e per 175 milioni per contribuire al finanziamento delle azioni previste dal piano di sviluppo 2019-24. Di questi 175 milioni poco più della metà è destinata a rimborsare anticipatamente i prestiti verso le banche e gli istituti di factoring. Il residuo andrà sul calciomercato (e in minima parte sul marketing). Parliamo di 80-85 milioni, che sono da intendersi extra rispetto agli impegni per i riscatti di Chiesa e Locatelli. Tesoretto che può crescere con le cessioni.

CHAMPIONS PER FORZA. È vero che la cassa – anche azionando la leva del debito – ha le munizioni sufficienti per accogliere l’operazione Vlahovic, ma un simile aggravio di costi rischia di complicare la strada della sostenibilità economica e l’auspicato ritorno alla marginalità, a meno che non si liberino risorse e mettendo da parte due variabili al momento non prevedibili: l’andamento in Champions con relativi premi e le plusvalenze. Una cosa, però, è sicura. Vlahovic, con i suoi 22 anni e il suo enorme potenziale tecnico, rientra perfettamente nell’identikit dell’investimento intelligente per il quale gli amministratori sono disposti a fare un’eccezione. Anticipare l’acquisto di Vlahovic a gennaio, peraltro, sarebbe funzionale al rispetto di una condizione indispensabile per il piano: la presenza in Champions fino al 2023-24 (arrivando agli ottavi). Sono 80 milioni di premi a stagione che la Juventus non può perdere.

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