HANNO dato tutto, di più. Con il cuore, con la tecnica di un futuro campione come Bernardeschi, con l’astuzia del pirata Zarate e l’entusiasmo straripante del baby Chiesa. Già, oggi vogliamo parlarvi soprattutto di lui, che quando Tomovic si disperava per l’erroraccio su Mertens è andato a consolarlo. Lui, il ragazzo che si prende cura del capitano in difficoltà. Che bellezza di immagine, come quelle della festa di Bernardeschi, un ragazzo che ha i segni del campione nel comportamento e nel sinistro. La Fiorentina incerottata di ieri (anche Sousa acciaccato per via di una operazione a un dente) ha messo paura al Napoli con una partita coraggiosa, mai vissuta passivamente se non per qualche tratto. La Fiorentina dei Bernardeschi e dei Chiesa dà un bel segnale anche per il prossimo anno. E pensare che i viola erano sfavoriti contro il Napoli. Primo tempo di sofferenza, poi si sono scatenati, protagonisti di una partita davvero memorabile.
FINISCE un anno difficile per la Fiorentina, se pensiamo allo sciagurato mercato di gennaio, alla crisi di nervi di Sousa e a un girone di ritorno non in discesa ma in picchiata. Siamo nostalgici, finisce l’anno e noi tracciamo un bilancio molto «emossionale» (Sousa sarà d’accordo). In sostanza la squadra ha dovuto rivedere – al ribasso – gli obbiettivi stagionali, anche perchè pure ieri i dirigenti viola hanno ripetuto che in estate c’era uno sbilancio di 48 milioni e che Corvino ha fatto comunque un grande lavoro di abbattimento dei costi.
LA CESSIONE di Marcos Alonso al Chelsea ha sì dimezzato il rosso ma al contempo ha in qualche modo limitato la crescita della squadra nel suo complesso. Sì, a parte lo spagnolo i big sono rimasti, ma ogni anno è diverso e come spesso ripete Corvino a questa Fiorentina mancano i gol di Ilicic e, ad esempio, il gruzzolo di reti che ogni stagione Gonzalo assicura là davanti sui calci piazzati. Per fortuna ora ci sono Bernardeschi e Chiesa, e l’orizzonte si allarga.
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Redazione LaViola.it