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La Gazzetta dello Sport: dal sogno Europa alla zona salvezza, ecco gli errori commessi

La Gazzetta dello Sport in edicola stamani ripercorre la stagione viola ed analizza gli errori che sono stati commessi da Pioli e Corvino

La Fiorentina ha festeggiato l’ultimo Natale con la zona Champions a soli tre punti. E all’inizio del mercato invernale i Della Valle hanno consegnato a Stefano Pioli un attaccante del valore di Muriel. Eppure cinque mesi dopo la squadra viola deve ancora conquistare la salvezza. Un crollo verticale. Che porterà a una vera e propria rivoluzione. La formazione più giovane della Serie A ha già chiuso il suo ciclo. Ma come è stato possibile capovolgere la stagione in maniera così clamorosa?

Le scelte di Corvino
La storia parte da lontano. Il primo errore che il responsabile dell’area tecnica, Pantaleo Corvino, e l’ex allenatore, Stefano Pioli, commettono è quello di prendere troppo sul serio i risultati arrivati dopo la tragedia di Astori. Dietro quelle vittorie c’è un patto d’onore stipulato per onorare il Capitano. Un doping emotivo che tira fuori qualcosa di speciale da tutti i giocatori. Il gruppo base della squadra in estate decide di restare ancora un anno. (…) Corvino e Pioli sbagliano a puntare su Pjaca (scelta a dire il vero approvata da stampa, tecnici e tifosi) e a liquidare Badelj, il leader tecnico e morale. A Corvino non piace il regista classico mentre Pioli ha sempre avuto un organizzatore di gioco. Il tecnico si schiaccia sulle posizioni del suo dirigente. Un clamoroso autogol visto che poi, per rimediare, prova ad adattare Veretout in un ruolo che non è il suo. Perdendolo come trascinatore in mezzo al campo.

Fiorentina più debole
Risultato: la squadra inizia il campionato senza aver alzato il suo livello. Anzi, indebolendosi. Anche perché le famose «corvinate» non funzionano: Norgaard non vale il calcio italiano, Gerson è il solito giocatore a metà, Eysseric è liquidato a gennaio e i giovani (Vlahovic e Montiel) sono troppo giovani. Giorno dopo giorno si incrina il rapporto (fortissimo in estate) tra Corvino e Pioli. Il d.g. accusa il tecnico di non saper valorizzare il materiale umano che gli ha messo a disposizione e il tecnico si lamenta per alcune scelte di mercato che non funzionano. Lui si era fidato delle intuizioni del suo dirigente. Scoprendo, però, che non era arrivato quasi niente di ciò che lui voleva. (…)

Le dimissioni di Pioli
A far saltare definitivamente tutto per aria è lo scontro Della Valle-Pioli. Il tecnico accusato con un comunicato di mala-gestione si dimette. Lo spogliatoio si ribella. Sa che certe critiche sono ingiuste. Anche l’ultimo collante svanisce. Per carità, nessuno dei giocatori ha qualcosa contro Montella ma inconsciamente ognuno comincia a pensare al suo futuro. Non a caso dall’arrivo dell’Aeroplanino la Fiorentina ha totalizzato 5 k.o. e un pari. E deve ancora conquistare la salvezza. Poi, a giugno, più di metà squadra se ne andrà. Gli unici sicuri di restare sono il capitano Pezzella, Muriel che sarà riscattato, forse Lafont e Milenkovic. La squadra la disegnerà Montella, l’uomo chiave del nuovo progetto. E Corvino dovrà accontentarlo. A proposito, per un curioso scherzo del destino, il tecnico come primo acquisto pretende un regista.

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