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La Gazzetta celebra Sottil, tesoro di Sardegna. Ma la Fiorentina lo rivuole presto

L’esterno autore di un gran gol ieri contro l’Inter. Sta crescendo tanto con Di Francesco: “Vorrei restare, ma non dipende solo da me”

Su La Gazzetta dello Sport si elogia Riccardo Sottil, autore ieri contro l’Inter di un gran gol. Sei forte ragazzo. Veloce come folate di maestrale, amante del dribbling (a volte un po’ troppo) e sinonimo di imprevedibilità. Riccardo Sottil è il nome nuovo del Cagliari targato Di Francesco sugli esterni d’attacco. Contro l’Inter ha sorpreso tutti con un gol di classe. Stupito dalla prova del classe ‘99, figlio dell’ex difensore e ora allenatore Andrea Sottil, è rimasto anche lo stesso Antonio Conte: «Ha fatto un eurogol, complimenti a lui perché ha dimostrato di essere un profilo interessante e un prospetto di livello».

BRUCIA LE TAPPE. Con la Fiorentina nello scorso campionato 18 presenze e nessun gol in A. Con il Cagliari due reti in appena undici presenze in campionato, prima di quello all’Inter a segno anche contro il Crotone nella vittoria 4-2 dei suoi. Più un altro centro in Coppa Italia, decisivo, nel 2-1 al Verona. Sottil è il secondo più giovane calciatore italiano ad aver fatto almeno due reti in questa A. Il primo è Tommaso Pobega dello Spezia, in prestito dal Milan. Per Riccardo undici gare giocate con l’Under 21 dell’Italia e tre reti realizzate, oltre anche a quattro assist. Numeri che confermano quanto fatto vedere in Primavera con la Fiorentina: 72 partite, 31 gol e 15 assist.

FUTURO. Il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè è stato chiaro sul suo futuro: «Tornerà da noi al 100% dopo l’esperienza a Cagliari che lo sta aiutando a crescere». Sottil poco prima dell’Inter ha provato a smorzare i toni: «Mi sto trovando benissimo in Sardegna, mi piacerebbe restare ma il prossimo anno non dipende solo dalla mia volontà». Il Cagliari in estate lo ha preso dai viola con un prestito con diritto di riscatto, ma la Fiorentina ha l’opzione per il contro-riscatto. Al momento i due club sono d’accordo su un aspetto: Di Francesco è l’allenatore giusto per la valorizzazione dell’ex Pescara. Largo a destra o a sinistra, nei tre giocatori in appoggio al centravanti, DiFra lo sta facendo crescere tanto. Anche tatticamente. Lo richiama spesso, non vuole si impunti troppo nel dribbling e vuole giochi di più con i compagni. E a lui chiede anche tanti movimenti senza palla.

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