Rassegna Stampa
La Gazzetta celebra Chiesa: numeri migliorati rispetto ai tempi viola. Non ha pagato il salto
L’ex Fiorentina è già a quota 10 gol, decisivo nell’ultima gara con la Lazio e arma di Pirlo per la speranza in Champions
“Chiesa è la nuova star: corsa, reti e assist. Un leader da Signora”, titola La Gazzetta dello Sport oggi, celebrando l’ex viola. Quattro anni fa, quando la Juventus eliminava il Porto negli ottavi di finale di Champions e iniziava la cavalcata trionfale verso la finale di Cardiff, Federico Chiesa si godeva la sua prima stagione in A, il debutto in Europa League con la Fiorentina e la prima convocazione azzurra (per uno stage). Sabato sera l’ex viola è stato uno dei migliori con la Lazio e domani, sempre allo Stadium, la Juventus di Coppa ripartirà dalla sua rete salvavita nell’andata sciagurata in Portogallo.
DECISIVO. Chiesa con la Lazio non ha segnato, però quel pallone rubato con foga e la splendida cavalcata da cui è nato il 2-1 di Morata hanno più o meno lo stesso peso. Dentro c’è la caparbietà di un ragazzo che pur essendo uno degli ultimi arrivati ha subito assorbito la mentalità del nuovo club: vincere è l’unica cosa che conta e Fede, dopo aver assaporato il primo trofeo della carriera (la Supercoppa) non vuole rassegnarsi all’idea di non sbaciucchiarne altri in questa stagione. Così aggiunge la Gazzetta.
ACQUISTO GIUSTO. Quando la Juventus lo ha acquistato negli ultimi giorni di mercato, mettendo sul piatto una cifra non banale soprattutto in tempi di ristrettezze dovute al Covid (10 milioni di prestito biennale con diritto di riscatto fissato a 40, più un bonus di altri 10, per un totale di 60) non tutti s’aspettavano che sarebbe stato subito così incisivo in una big. Andrea Pirlo invece sì, caldeggiò l’operazione perché era convinto che avrebbe aggiunto qualità e gol pesanti in una squadra che aveva bisogno di una ventata d’aria nuova.
RECORD E COPPA. Chiesa è uno dei pochi a non aver pagato il grande salto. Il periodo di assestamento è stato lampo, basta un confronto tra i numeri di questa stagione e della scorsa per accorgersi che è cresciuto praticamente in tutto: più palloni recuperati (da 3.15 a partita a 3.78), più assist (da 0.18 a 0.26), più occasioni create (da 1.41 a 1.61), più dribbling (da 1.53 a 1.83) e una maggiore percentuale realizzativa (da 12% a 19%) con meno tiri nello specchio (da 1.30 a 0.83). Federico con la Fiorentina aveva chiuso il 2019-20 con 11 centri, quest’anno è già a quota 10 (contando anche il primo in A in maglia viola), vicinissimo a battere il record di marcature stagionali (12). In Champions, competizione che fino a qualche mese fa aveva sognato davanti alla tv, ha esultato due volte, con la Dinamo nei gironi e contro il Porto.