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Editoriali

La ‘garra’ di Ranieri, un buon Kouame, un ottimo Sottil e il primo gol di Kean. In attesa dei rinforzi si riparte da qui

Le indicazioni arrivate dall’amichevole con la Reggiana per la Fiorentina, in attesa del mercato che dovrà ancora dare pedine importanti a Palladino

Una volta si diceva ‘è calcio d’agosto’, con l’obiettivo di smorzare toni trionfalistici o esaltazioni varie derivanti da amichevoli o primi turni di Coppa Italia giocati contro avversari di livello inferiore. La gara giocata dalla Fiorentina contro la Reggiana rientra in quella categoria. Guai a prendere abbagli, insomma. A questa rosa servono ancora importanti rinforzi, soprattutto in mezzo al campo dove Bianco non sta rubando l’occhio e le potenzialità/criticità di Mandragora sono ormai note. Innesti di spessore, se possibile pure in fretta, vista l’importanza del centrocampo nel gioco del calcio.

SINGOLI. Diverse le cose intraviste in questi primi giorni di lavoro, amichevole con la Reggiana compresa, che fanno ben sperare. Dalla garra di Luca Ranieri, che a giorni allungherà il suo contratto con la Fiorentina e che nella prossima stagione dovrà guidare un pacchetto difensivo che cambierà almeno due pedine e sistema di gioco, ai progressi di Fabiano Parisi, chiamato quest’anno a fare importanti passi in avanti per prendersi la titolarità sulla fascia sinistra in luogo di capitan Biraghi. Il cambiamento di sistema di gioco, col passaggio dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1 e la conseguente licenza di spingere come esterno a tutta fascia, potrebbero dargli una grossa mano. Il primo gol di Moise Kean non può passare inosservato. La mira dell’ex Juve è sembrata buona, a parte quel tiro da pochi passi sulla traversa colpita da Kayode su cui si poteva far meglio, ma si è intravista una buona intesa coi compagni così come la rapidità nei movimenti nell’attaccare la profondità. La speranza, ovviamente, è che quello con la Reggiana sia il primo centro di una lunga serie. Ce ne sarebbe un gran bisogno. E poi c’è Sottil, che ha ripreso da dove aveva lasciato quando col Bruges si fece male alla clavicola. Il gol segnato alla Reggiana somiglia molto a quello che, proprio in quel frangente di stagione, sembrava essere diventato un suo marchio di fabbrica, coi gol segnati in fotocopia ai belgi in Conference e al Sassuolo in campionato. Palladino lo stima moltissimo, quest’anno per lui potrebbe essere quello del definitivo salto di qualità: ora, o mai più. Poi c’è Kouame, che al solito ci mette tanto impegno, fa vedere ottime cose ma poi, alla lunga, si perde.

Insomma, buone indicazioni dai singoli, diverse anche a livello collettivo. Dal ritmo evidenziato nel primo tempo all’aggressione alta sull’impostazione avversaria, passando per la ricerca del fraseggio rapido nel tentativo di arrivare il prima possibile in porta. Lo sterile e insistito possesso palla che si vedeva con Italiano, dunque, non dovrebbe ripetersi con Palladino mentre i difensori stanno alti e fanno quasi i centrocampisti (Ranieri su tutti), chissà che la cessione di Milenkovic non sia stata effettuata anche per questo. Gli esterni di lunga percorrenza sono chiamati molto a spingere, con Brekalo, Sottil e gli altri che hanno giocato a supporto di Kean che spesso si disinteressavano del pallone sui cambi di gioco per favorire le discese dei vari Parisi/Dodo. Molto, ovviamente, è da registrare. E tutto quanto detto non cambia il leitmotiv: servono almeno due centrocampisti, forti e possibilmente in fretta. Senza dimenticarsi che è ‘calcio d’agosto’, anzi di luglio in questo caso.

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