Dal mercato arriva un centravanti con voglia di rivalsa e un terzino affidabile. Ma Italiano aveva chiesto un esterno in più e si ritrova con un’ala in meno. E in difesa la coperta è corta
Si è chiuso senza l’ultimo colpo, quello più atteso, il calciomercato invernale della Fiorentina. Era il 14 dicembre 2023 quando Nico Gonzalez si infortunava; era il 29 dicembre quando Sottil si stirava e Italiano, dopo la partita col Torino, manifestava difficoltà nel reparto degli esterni offensivi, affermando che “avevamo già in mente di fare qualcosa in quella zona di campo”.
Pochi giorni dopo, dopo il ko col Sassuolo, il tecnico viola tornava a ribadire il concetto: “Lo diciamo da un po’ di tempo, sugli esterni sapevamo la situazione di Kouame, Nico ha ancora qualche settimana, non ci aspettavamo di Sottil, ma c’è non solo da inserire numericamente ma da aggiungere qualche caratteristica diversa da quelle che abbiamo, quella per me è la priorità”. E ancora: “Davanti siamo numericamente pochi, c’è bisogno di aggiungere per rotazioni, far rifiatare qualcuno, avere soluzioni. Mi auguro che presto si possa aggiungere qualcosa”.
IL GALLO. Qualcosa, là avanti è arrivato: Andrea Belotti. Centravanti di esperienza con un passato da bomber di Serie A, che nelle ultime due stagioni a Roma però ha deluso sotto l’aspetto realizzativo. A 30 anni si è certamente in tempo per riscattarsi e il Gallo viene a Firenze con quest’unico obiettivo. Può essere visto come un acquisto ragionevole, perché rappresenta a pieno il profilo da ‘giocatore pronto’ che serviva alla Fiorentina. Infatti, sarà fin da subito a disposizione e il suo apporto gioverà alla causa viola, viste le difficoltà dei centravanti attualmente in rosa. Tuttavia, viste le sue cifre realizzative nelle ultime due-tre stagioni, Belotti non può che partire come una scommessa. Intrigante, con un gran passato, ma ad oggi sempre una scommessa rimane. Inoltre, con la formula del prestito oneroso senza diritto di riscatto.
ZERO ESTERNI, ANZI MENO UNO. È arrivato un centravanti, ma non è arrivato il famoso esterno offensivo. Curioso l’andamento del mercato dei viola in quel reparto: fino a un paio di giorni fa, la Fiorentina sembrava interessata a non spendere più di 7-8 milioni per quella pedina. Poi l’affondo su Gudmundsson nelle ultime ore di mercato, giocatore che (sulla carta) avrebbe fatto fare un salto di qualità al reparto offensivo gigliato, per il quale la Fiorentina è arrivata a offrire circa 22-23 milioni di euro. Non abbastanza per il Genoa, che ne chiedeva 30 più 5 di bonus. Una cifra enorme, eccessiva, ma è il gioco delle parti. Perché l’islandese è il miglior calciatore di una squadra che si sta giocando la salvezza, perciò è chiaro che il suo club – forte peraltro del precedente incasso di 25 milioni per Dragusin – fissi un prezzo molto alto per lasciarlo partire a metà stagione.
Alla fine, non solo alla Fiorentina non è arrivato Gudmundsson, il calciatore da salto di qualità. Non solo non è arrivato Ngonge, stando a Barone nemmeno trattato. Ma neppure un giocatore in prestito, neppure uno dei tantissimi profili accostati ai viola che avevano un prezzo decisamente più contenuto. Magari sono nomi davvero mai cercati dalla Fiorentina, magari i viola hanno provato a prendere soltanto l’islandese, il giocatore da salto in avanti, e non un ‘role player’ qualsiasi. Resta il fatto che alla fine Gudmundsson non è arrivato e che Italiano, che chiedeva uno o due esterni in più, si ritrova numericamente con un esterno in meno, perché è partito Brekalo.
DIFESA CORTA. In difesa, Faraoni è un acquisto sensato e necessario, che va a coprire una lacuna in quel ruolo in attesa del pieno recupero di Dodo. Tuttavia, desta ulteriore perplessità la partenza di Mina. Non per il valore del giocatore, simpatico per i balletti e per la sua personalità ma a tratti impresentabile sul rettangolo verde, ma perché anche lui non è stato sostituito. Verrà promosso il giovane Comuzzo, per un reparto ancora più corto nonostante le tante partite in arrivo. Si accusa Italiano di non voler cambiare sistema di gioco, ma questa mossa di mercato di fatto rende molto più complicato mettere in pratica una variabile tattica che il tecnico aveva utilizzato in momenti di difficoltà: la difesa a tre, visto che avrebbe un solo difensore centrale come ricambio.
Insomma, dal mercato siano arrivati due giocatori che potranno essere utili, ma nessun acquisto nel ruolo in cui l’allenatore aveva pubblicamente chiesto rinforzi. Anzi, numericamente c’è anche una pedina in meno. Inoltre, anche in difesa la coperta è ancora più corta, nonostante la Fiorentina sia ancora in ballo in tre competizioni. Ecco perché è davvero difficile dare la sufficienza a questo mercato.
BACK TO 2016? Vista la grande delusione di gran parte della piazza, in queste ore si sprecano i paragoni con il mercato di gennaio del 2016, quello che sancì l’inizio della fine della proprietà Della Valle. In realtà, ci sono molte differenze. Per cominciare, la Fiorentina nel 2015-16 aveva fatto un girone d’andata sensazionale, concludendolo al quarto posto ma girando a 38 punti, a 3 lunghezze dalla capolista Napoli: l’occasione in quella stagione era ancora più ghiotta. Inoltre, ci auguriamo che ci sia differenza nella qualità dei due nuovi arrivati, più utili dei giocatori che arrivarono in quella sciagurata sessione invernale. Infine, ci sono il carattere e la professionalità dei tecnici: Italiano senza dubbio non sarà felice di questo mercato, ma è difficile pensare che possa comportarsi come fece nel 2016 Paulo Sousa, che di fatto iniziò a ‘mollare’ dopo la chiusura del mercato.
Tuttavia, l’aria che si respira è quella dell’occasione persa. Oggi come allora. Non volendo accontentare il proprio allenatore e rinforzare a pieno una squadra che, ritrovandosi per più di una giornata quarta in classifica, stava ottenendo più di quanto valesse, il messaggio che arriva alla piazza è quello di una mancanza di ambizione sportiva.
È GIÀ MATCHDAY. Intanto, però, il campionato non attende. Oggi è il giorno della sfida con il Lecce, sfida cruciale per la Fiorentina. Dopo un gennaio senza vittorie, i viola sono chiamati a portare a casa i tre punti da Via del mare. La squadra di D’Aversa, come la Fiorentina, non sta vivendo un grande momento, dopo un ottimo inizio di campionato. Tanto per cambiare, la squadra di Italiano è in emergenza sugli esterni – solo Gonzalez e Sottil a disposizione, entrambi non al 100% –, alla quale si aggiunge l’infortunio di un giocatore chiave come Arthur. C’è curiosità di vedere il nuovo acquisto Belotti, probabilmente il suo momento arriverà a partita in corso. Per rimanere agganciati al treno delle migliori è troppo importante trovare la prima vittoria del 2024. D’altra parte, per scacciare i malumori, non c’è niente che funzioni meglio dei risultati.

Di
Marco Zanini