Rassegna Stampa

La Fiorentina si arrende, mezz’ora disarmante. Europa lontana, ma…

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Dopo lo 0-4 dell’Olimpico, c’è una dichiarazione di Sousa che è difficile da comprendere e impossibile da giustificare: «Dopo il 2-0 ci sta che i giocatori si siano un po’ sfiduciati, anche per la forza dell’avversario». No, non ci sta, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio. Perché il 2-0 della Roma porta il minuto 13′ del secondo tempo, c’è più di mezz’ora da giocare e una partita in 30 minuti si può sempre recuperare. Ammesso che in campo ci sia una squadra e ieri la Fiorentina non lo era. E’ stato disarmante e umiliante il modo in cui si è arresa. La Roma è più forte, su questo nessuno può discutere, ma non è il Real Madrid, e all’andata era finita 1-0 per la Fiorentina. Che aveva Kalinic, d’accordo, ma la Roma aveva Salah e Perotti.

Tutta la differenza assoluta di cui parla Sousa non c’è. C’è una differenza relativa a questa partita che la Fiorentina ha giocato per mezz’ora. Non c’era con la testa, non c’era con le gambe, non c’era nemmeno col cuore perché non ha più lottato, non si è più battuta su un pallone.

L’EUROPA LONTANA. Mercoledì scorso, a Pescara, la Fiorentina aveva vinto una partita giocata male (malissimo nel primo tempo) solo perché ci aveva creduto fino all’ultimo istante. Sei giorni dopo ne ha perse un’altra perché non ci ha quasi mai creduto. Il Pescara è un conto e la Roma un altro, ovvio, ma la vera differenza era fra una Fiorentina e l’altra. Oggi il Milan recupererà a Bologna e gli basta un pareggio per staccare di nuovo, anche se solo di un punto, la squadra di Sousa. A 5 punti ci sono Atalanta e Inter, a 6 la Lazio, con così tante partite da giocare può succedere di tutto. Appunto, partite da giocare, non da…non giocare come ha fatto la Fiorentina all’Olimpico.

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