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La Fiorentina ‘scopre’ Mirallas e si rialza. Per Pjaca tempi bui: Pioli gli preferisce Eysseric…

Doveva essere Pjaca l’arma in più per il tridente viola, invece è stato Mirallas a far tornare la Fiorentina alla vittoria. Momento opposto per i due.

Tutta l’estate a cercare il completamento perfetto del tridente offensivo, la lunga attesa per Pjaca e poi… ecco Mirallas. La Fiorentina, finalmente, scopre la miglior faccia del 31enne arrivato dall’Everton. Due gol di fila, soprattutto atteggiamento che per larghi tratti di gara è stato sinonimo di leadership. L’11 viola portava palla, faceva salire la squadra, si proponeva, svariava in tutto il campo. Insomma, una bella prova, e raffica di 7 in pagella dai quotidiani.

CAMBIAMENTO. Già un paio di volte Mirallas aveva ricevuto gli applausi di Pioli per la sua grinta nell’ingresso in campo dalla panchina, mentre in diverse altre occasioni non aveva saputo incidere. Il gol di Sassuolo, valso il 3-3 al 97′ in rimonta, ha fatto scattare qualcosa nell’attaccante belga. Maglia da titolare contro l’Empoli, ieri, e fiducia ripagata alla grande. Per un gol determinante, l’1-1 prima di fine primo tempo, e per una prova positiva: 42 palloni giocati (Chiesa ne ha giocati 49, con 20 minuti in più giocati), 2 tiri, 2 occasioni da gol, 4 falli subiti. Non una prestazione da 10 o uno ‘one man show’, intendiamoci, ma comunque una piacevole eccezione rispetto alle ultime gare di tristezza là davanti.

E PJACA? Proprio l’atteggiamento di Mirallas ha colpito positivamente il Franchi, tanto che dai tifosi sono arrivati fischi a Pioli al momento del cambio (“Ma mi ha chiesto lui la sostituzione”, ha poi precisato il tecnico). “Mirallas ci ha dato tante soluzioni, si è mosso bene, quasi da 2° punta: ha qualità, e mi aspetto questo da lui. Calcia bene con entrambi i piedi, i due gol segnati possono dargli fiducia ed entusiasmo per giocare le prossime partite con la stessa efficacia”. ha commentato l’allenatore. E Pjaca? Dopo la fiducia (mal ripagata) di Reggio Emilia, con altri 45′ disastrosi prima del cambio all’intervallo, è rimasto tutta la partita a guardare contro l’Empoli. Neanche l’ultimo quarto d’ora per lui, visto che al posto del belga è entrato Eysseric. Uno che, pure, in settimana aveva tirato fuori qualche polemica per lo scarso minutaggio. “Dal punto di vista psicologico deve avere una reazione, le sue qualità non si discutono ma il rendimento è al di sotto delle aspettative. Deve trovare dentro se stesso la capacità e la voglia di ribaltare questa situazione”, aveva detto Pioli sabato su Pjaca. L’impressione, però, è che il croato si sia auto-escluso e che – a meno di ribaltoni psico-tecnici – non avrà troppe occasioni da qui a breve. Visto che in 13 presenze non ha praticamente mai lasciato traccia. E con il mercato di gennaio che starebbe aprendo anche all’ipotesi di un ritorno immediato alla Juve.

CONTINUITA’ CERCASI. Perché ora, appunto, è il momento di Mirallas. Uno che in carriera non ha certo brillato per continuità, ma comunque giocatore che si è saputo imporre anche in squadre importanti (nell’Everton, in Nazionale belga). Adesso, quindi, la prova più grande si chiama conferma. E continuità. Dopo i due gol di fila e una prestazione da trascinatore, il belga può così completare il tridente immaginato in estate, con Chiesa e Simeone. Anche se, di fatto, con l’Empoli tridente puro non era, visto che Fede partiva a destra quasi da centrocampo, e il belga svariava a tutto campo. Tant’è, al di là del ruolo, Pioli aspettava da tempo un giocatore così per il suo attacco. Sperando che non sia solo una fugace illusione.

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