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La Fiorentina ritrova in finale Zaniolo, la ‘pianticella perduta’. Quando disse: “Mi hanno trattato male”

Sarà ancora Fiorentina-Inter, la terza finale tra viola e nerazzurri nel giro di un anno. L’11 giugno 2017 la Finale Scudetto finì 2-1 per i nerazzurri, stesso risultato (ma ai supplementari) nella finalissima della Viareggio Cup di fine marzo. Sabato di nuovo di fronte, a Reggio Emilia, per il titolo italiano. In regular season, 2-0 per i nerazzurri a Milano, 3-3 al Bozzi.

In quella occasione andò a segno anche Nicolò Zaniolo, trequartista classe ’99 di mister Vecchi. Il fiore all’occhiello della Primavera nerazzurra, che esultò in maniera polemica verso la tribuna del Bozzi. Il motivo? Un passato nelle giovanili viola e un addio non proprio sereno alla Fiorentina. Era l’estate 2016, Corvino rientrato da poco a Firenze. “All’ultimo giorno di mercato la Fiorentina mi ha svincolato, dicendo che arrivavano nuovi calciatori da fuori, e sono venuto a Chiavari (all’Entella, ndr). Delusione per come è finita? Sì, perché restando nove anni in quella squadra all’ultimo mi hanno trattato un po’ male, potevano dirmelo, ma sono state scelte loro: si vede che chi è arrivato era meglio di me”, ha raccontato un anno fa Zaniolo.

“L’ultimo giorno di mercato, hanno chiamato me e il suo procuratore dicendoci che Nicolò non avrebbe avuto spazio in Primavera a Firenze, secondo loro non era all’altezza, e volevano mandarlo in prestito al Carpi o al Cesena. Io e il procuratore siamo riusciti, non facilmente, a farlo svincolare, perché avevamo l’opportunità di portarlo alla Virtus Entella, ottimo palcoscenico per i giovani. Da quel momento le sue qualità hanno fatto la differenza, ma bisogna ringraziare la Fiorentina, perché la loro svista gli ha permesso di giocare nell’Inter oggi“, aveva invece raccontato il padre, Igor Zaniolo. Una separazione, insomma, non certo serena. Dall’Entella – con esordio in Serie B nel 2016/2017, e 7 presenze – all’Inter: operazione da quasi 2 milioni di euro. E via ai rimpianti per la Fiorentina, che lo aveva cresciuto per anni nel proprio vivaio.

Anche perché in nerazzurro Zaniolo spicca per il suo fisico e la sua qualità. Quattordici gol e otto assist in stagione, più la convocazione di Spalletti per la sfida contro l’Atalanta in campionato. Nel frattempo, le convocazioni in Nazionale Under 18 e un ruolo da titolare fisso in Under 19. Tante reti decisive in Primavera, compresa quella che ha regalato la vittoria sulla Juve in semifinale. Sabato Zaniolo ritroverà la Fiorentina, un ex dal dente decisamente avvelenato. “E’ devastante, può diventare un giocatore fenomenale”, ha chiosato mister Vecchi. Sarà il pericolo numero uno per i viola. Una ‘pianticella’ lasciata andare troppo a cuor leggero.

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