Rassegna Stampa
La Fiorentina ribalta l’Atalanta: ecco il messaggio dopo l’Inter
Nonostante le due settimane di sosta i viola avevano la necessità di dimenticare San Siro con una bella vittoria in campionato
Se per fare una prova servono (almeno) tre indizi, è anche vero che ce ne sono alcuni che, da soli, valgono di più. Sarà ancora presto insomma per dire che questa Fiorentina è più forte dell’anno scorso e che può puntare a qualcosa in più del settimo posto. Ma la vittoria di ieri, contro l’Atalanta, è quantomeno il segnale che si può provare a sognare. Scrive il Corriere Fiorentino.
Perché era uno scontro diretto, e perché arrivava dopo le quattro sberle di San Siro. Aver reagito così, tra l’altro dopo essersi ritrovata sotto, vale (molto) più di tre punti che, comunque, lanciano i viola lassù. Subito dietro alle grandi.
Italiano si è ripresentato al Franchi con una Fiorentina molto diversa da quella, sempre molto simile a se stessa, che aveva affrontato il primo ciclo di partite. E se alcune scelte erano nell’aria (Parisi per Biraghi, Quarta e Duncan dall’inizio) in pochi, probabilmente nessuno, si sarebbe immaginato l’esclusione di Arthur. La prima, quest’anno, e spiegabile probabilmente con due esigenze. Evitargli il doppio sforzo ravvicinato (giovedì i viola saranno a Genk) e opporre all’aggressività dell’Atalanta un centrocampo un po’ più strutturato e pronto, quindi, a reggere l’urto.
L’avvio però, sotto questo punto di vista, non è stato incoraggiante
Anzi. Son stati i nerazzurri infatti a prendere di petto l’incontro. Ritmo, cattiveria, reattività. E i viola? Imprecisi, quasi impauriti, costantemente costretti a rincorrere. In una parola: passivi. L’esatto contrario rispetto alla filosofia di un allenatore che ha sempre predicato coraggio e voglia di imporsi.
Quella di ieri però, era una partita così. Botte, risposte, errori, guizzi. Come quello con cui Kouame ha trovato il 3-2. L’ennesima rete, dopo il primato in serie A della passata stagione, pescata dalla panchina.
E pensare che, per qualcuno, Italiano ha difficoltà a leggere le gare. Basta prendere quella di ieri, per convincersi del contrario. Iniziata malissimo, e finita con la consapevolezza di esser davanti ad una squadra ancora imperfetta e con diversi limiti ma capace, come già successo nel recente passato, di superarli.
