Editoriali

La Fiorentina perde 0-4 anche quando fa la prestazione. Problemi cronici irrisolti e una batosta da superare subito, per evitare che vada anche peggio

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Le gravissime difficoltà in zona gol stanno trascinando in basso la Fiorentina. Il ko con la Lazio può lasciare scorie per come è maturato, domani con gli Hearts bisogna cercare di tamponare la situazione

C’è poco spazio per le analisi quando i risultati sono così deludenti. La Fiorentina esce dalla sfida con la Lazio con la consapevolezza di essere al momento almeno una categoria indietro rispetto alle squadre che si giocano le posizioni europee. Non solo per il punteggio, ma per i problemi cronici che si porta dietro da febbraio. Una squadra fragile in maniera preoccupante, sia sotto porta che vicino alla propria area di rigore.

Il paradosso è che con la Lazio la prestazione è arrivata. Soprattutto nel primo tempo, quello che però alla fine si è chiuso 0-2 per gli altri. Oltre agli errori dietro, sbavature che costano molto care, l’incapacità di essere concreti sotto porta è arrivata a livelli disastrosi. Anche quando, come con la squadra di Sarri, di occasioni la Fiorentina ne ha avute eccome. Quando però ti affidi a un parco giocatori che storicamente ha pochissimi gol nelle gambe, il campo ti presenta il conto.

Italiano, almeno per quanto riguarda la sconfitta coi biancocelesti, sembra essere quello con meno responsabilità. Gli si può imputare qualcosa nelle analisi post-partita eccessivamente ottimistiche e nella gestione dei cambi, ma non si può altrettanto negare che i calciatori subentrati abbiano fatto davvero troppo poco rispetto al loro valore. Pur affidandosi sulla carta ancora al 4-3-3, Italiano ha da alcune partite cambiato qualche meccanismo offensivo, cambiamento che è sembrato avere effetto anche contro i biancocelesti (in particolare nel primo tempo).

Poi però non segni, gli altri sono estremamente cinici e il risultato finale dice 0-4. E quando prendi queste batoste, senza avere una classifica forte come l’anno scorso che possa supportarle, il giochino delle percentuali di responsabilità lascia il tempo che trova. Il rischio è infatti quello di accusare il colpo anche nelle prossime uscite. Di tornare ad avere paura. Di entrare in un tunnel pericoloso. A quel punto, rischia di essere messa in discussione anche l’autorità dell’allenatore nello spogliatoio. Sarebbe un vero disastro.

In realtà, la Fiorentina in un brutto tunnel c’è già entrata da diverso tempo: quello realizzativo. A questo punto è chiaro come le difficoltà croniche in zona gol si facciano sentire anche nella testa dei giocatori. Profili poco adatti a segnare tanti gol che si sentono anche in difficoltà mentale a buttarla dentro. Una situazione davvero complicata, che rischia di non risolversi mai, se non con un correttivo dal mercato.

Mercato che nelle ultime sessioni si è rivelato lacunoso, con la rosa attuale che non sembra adeguata a sostenere il doppio impegno. Mercato che rischia di arrivare troppo tardi. Ovvero, con i viola troppo attardati in classifica per sperare di rientrare nella lotta per le posizioni europee (già oggi la distanza di 6 punti dal settimo posto sembra difficilmente colmabile). Infine, ai problemi degli attaccanti va aggiunto che senza un regista come Torreira la squadra non riesce più a far girare la palla alla stessa velocità dell’anno scorso. Giocare con un mediano come Amrabat in quella posizione si può e le prestazioni del marocchino lo dimostrano, ma allora forse servivano profili di qualità superiore nelle mezzali.

Ora c’è poco tempo per leccarsi le ferite. Bene o male che sia, oggi è già tempo di vigilia. A Firenze domani sera (ore 18.45) arrivano gli Hearts, squadra che si è dimostrata a dir poco modesta nella sfida di andata. La Fiorentina può solo vincere e cercare di tamponare i tanti lividi lasciati dalle sberle della Lazio e da un inizio di stagione a dir poco claudicante in termini di risultati e gol. Dopo ci saranno Lecce (in trasferta) e Inter. Sfide che, vista la posizione di classifica, possono già segnare il campionato dei viola.

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