Editoriali
La Fiorentina non si snaturerà col West Ham: è grazie al gioco spregiudicato di Italiano se è arrivata fin qui
Il gioco di Italiano è rischioso e stressante per i difensori, ma è grazie a questo calcio che la Fiorentina l’anno scorso è tornata in Europa e tra 7 giorni si gioca una finale europea
Siamo arrivati a -7. Manca una settimana alla seconda finale di questa stagione, quella di Conference League, in cui la Fiorentina si gioca tantissimo. Nel mezzo ci sarebbe anche il Sassuolo e la possibilità di arrivare ottavi. Una posizione che potrebbe ancora valere la qualificazione in Conference, perché è vero che la Juve è fresca di patteggiamento extra-conveniente sulla manovra stipendi, ma sulle plusvalenze deve ancora esprimersi l’Uefa, che potrebbe ancora escludere i bianconeri dalle coppe. Tuttavia, rispetto alla possibilità di tornare a vincere un trofeo europeo (che varrebbe anche l’accesso all’Europa League), l’obiettivo ottavo posto sembra un sasso davanti a una montagna.
Detto ciò, siamo sicuri che Italiano non vorrà snobbare proprio niente. Non è nella sua natura, non è nella natura della sua Fiorentina. Squadra che ha perso certamente punti a causa delle coppe, soprattutto all’andata, ma non ha mai dato l’impressione di aver staccato la spina sul campionato. Un po’ come aveva invece fatto la Roma la scorsa stagione e che sta ripetendo anche in questa. La Fiorentina, invece, proprio coi giallorossi ha dimostrato di avere una tenuta mentale diversa, sicuramente provata dalle quasi 60 partite disputate ma ancora in grado di stare dentro la partita per 90′. In vista della partita di venerdì, finalmente Italiano può godere di una settimana piena di allenamenti. Era da marzo che non succedeva. Con tutte le precauzioni e il turnover del caso, la Fiorentina andrà a Sassuolo per vincere e sperare in un inciampo del Torino il giorno dopo contro l’Inter.
Ma la montagna chiamata West Ham incombe ed è su quella partita che si concentrano tutte le principali attenzioni di ambiente e squadra. Vincere a Praga renderebbe memorabile questa stagione, perdere la seconda finale non cancellerebbe una stagione comunque positiva ma lascerebbe tantissimo amaro in bocca. Per la prima volta in questa cavalcata di Conference, i viola non hanno i favori del pronostico. D’altra parte gli Hammers, squadra molto fisica e di esperienza, hanno alcune individualità di livello assoluto (su tutti, il centrocampista della Nazionale inglese Declan Rice).
Come dovrà affrontare la Fiorentina la finale? Come sempre ha fatto, senza snaturarsi. Dopo mesi di ‘tregua’, Italiano è tornato a essere criticato per la gestione del vantaggio nella finale di Coppa Italia contro l’Inter. In pratica, gli si rimprovera di aver continuato a pressare alto e a giocare uomo su uomo una volta passato in vantaggio. Dett0 che, fino alla palla gol di Dzeko al 24′ (preludio dell’uno-due che ha deciso la sfida), la Fiorentina stava mettendo in grande difficoltà i nerazzurri, ci si dimentica troppo spesso che le fortune di questa squadra derivino dal suo atteggiamento spregiudicato e rischioso. E se fin dal primo giorno si utilizza il termine ‘rischioso’ un motivo c’è. La fase difensiva viola è sottoposta a un grande stress e al minimo errore si spalancano le porte per gli avversari: la Fiorentina, infatti, subisce pochi tiri in porta ma tanti gol (62 in 58 partite stagionali).
Perché i viola si espongono a tali rischi? Per guadagnare da altre parti. La pressione super-aggressiva dei viola mette in difficoltà qualunque squadra, di qualsiasi caratura. La riaggressione istantanea quando la Fiorentina perde palla, unita alla linea difensiva molto alta, dà pochissimo tempo agli avversari per giocare il pallone. Questi principi di gioco sono quelli che hanno permesso alla Fiorentina di tornare in Europa l’anno scorso e di disputare una finale europea quest’anno. Si potrebbe chiedere un ‘ibrido’? Decidere quando pressare furiosamente e quando aspettare gli avversari in base ai momenti della partita? Certamente. Ma non è scontato che questa squadra ne sia in grado.
Di certo si può pretendere di più dai singoli. Si dice sempre che il sistema di gioco di Italiano metta sotto stress i difensori ed è vero. Difendere sempre in parità numerica e con la linea così alta non è certo una passeggiata. Tuttavia, l’errore di posizione clamoroso di Milenkovic sul primo gol dell’Inter c’entra davvero poco con i rischi del gioco di Italiano per i difensori. Questo vale anche per tanti altri strafalcioni difensivi collezionati durante questo campionato. Milenkovic, Quarta, Igor: tutti e tre hanno vissuto una stagione difficile, piena di quegli alti e bassi che mai dovrebbero riguardare un difensore centrale. L’unica sorpresa positiva in quel ruolo è stato Ranieri, che a suon di buone prestazioni sta guadagnando punti nelle gerarchie in vista di Praga.
A proposito di Praga, data la politica senza senso dell’Uefa di far giocare le finali di Conference League in stadi con bassa capienza, la Curva Fiesole ha chiamato a raccolta i tifosi viola per recarsi nella città sede della finale anche se sprovvisti di biglietto. Firenze, come al solito, risponderà presente e sarà al fianco della Fiorentina.
