Italiano con la 137esima formazione diversa da quando è alla Fiorentina, chi viene adattato sulle fasce va in confusione
Italiano per questo più che sull’aspetto tattico nel dopo gara di Lecce ha fatto appello «alla Fiorentina di dicembre», quella magari un po’ fortunata ma cinica e compatta in grado di sopperire anche alle evidenti lacune della rosa. Il tecnico a Lecce ha schierato la 137esima formazione diversa (in altrettante sfide), ma quella scesa in campo è sembrata una Fiorentina senza più una bussola tattica da seguire con l’unica costante di un modulo che fornisce evidenti segnali di malfunzionamento. D’altronde persi per infortunio Nico e Sottil l’affidarsi agli unici due esterni di ruolo, Ikoné e Brekalo poi ceduto, non ha fruttato punti mentre gli adattamenti sulle fasce hanno solo creato maggiore confusione negli interpreti i cui volti venerdì sera, prima di lasciare lo stadio, parlavano chiaro. Non solo Nzola che ha faticato tremendamente a giocare a destra, ma anche Bonaventura (totem della squadra) passato dalla fascia sinistra con l’Inter alla posizione ibrida di Lecce, ha mostrato chiari segni di difficoltà. Così scrive il Corriere Fiorentino.
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Redazione LaViola.it