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La Fiorentina fa tappa in Polonia: missione difficile ma non impossibile

Viola in campo questa sera per l’andata dei quarti di finale di Conference League: la squadra di Italiano giocherà in Polonia

Lunga è la strada per Praga. Iniziato ad agosto, passato attraverso Olanda, Turchia, Lettonia, Scozia e Anatolia, il viaggio della Fiorentina verso la finale di Conference League fa tappa in Polonia. È qua, in uno stadio bellissimo e stracolmo fino all’ultimo seggiolino, che la Fiorentina cercherà di piantare un’altra bandierina della sua campagna europea. Scrive il Corriere Fiorentino.

Missione difficile

Anche perché il Lech Poznan si gioca tutta la stagione in questo torneo. Ma non è una missione impossibile. Serviranno attenzione e determinazione, muscoli e cervello. Con un pensiero ben presente in testa. Quello di stasera sarà soltanto il primo tempo di questo quarto di finale. E la ripresa, tra una settimana, si giocherà al Franchi. Va bene il coraggio e la voglia di imporsi, quindi, ma senza esporsi a rischi eccessivi. «Adelante, con juicio», scriverebbe il Manzoni.

E visto che Italiano è si tecnico dalla mentalità offensiva, ma certo non uno scriteriato, potrebbe benissimo far sua la frase (tratta dai «Promessi Sposi») del Gran Cancelliere Antonio Ferrer. «Sono gare che si giocano su 180 minuti — ha detto infatti presentando la sfida — e l’obiettivo domani (oggi ndr ) sarà creare i presupposti giusti in vista del ritorno. Non ci sentiamo favoriti perché a questo punto tutti gli avversari hanno valori importanti. E il Lech in casa è molto temibile. E l’ha dimostrato nelle partite precedenti. Hanno qualità soprattutto davanti. Dovremo avere pazienza e maturità. Senza metterci in pericolo perdendo palloni che possono essere sanguinosi. Perché sono sicuro che loro non aspettano altro che un nostro errore per farci male».

Attenzione. È questa la parola d’ordine. Un concetto sul quale il tecnico ha insistito fino alla noia. E che, una volta entrato nella mente dei suoi, ha permesso ai viola di compiere quel salto di qualità che l’ha portata a restare in corsa su tutti i fronti. Stavolta però, se possibile, il livello di guardia dovrà essere ancora più alto. Perché, per dirla con le parole di Italiano, «qua dentro farà caldo».

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