Archiviata la ‘sporca’ parentesi di Udine, la Fiorentina vuole tornare a farsi bella col Napoli. Nulla da perdere con gli azzurri, per l’impresa occorre gestire meglio le energie
Data la prestazione non esaltante, non sarà certo la partita contro l’Udinese ad essere presa d’esempio per il futuro della Fiorentina. Ma i tre punti conquistati dopo un secondo tempo di grande sofferenza come quello del Friuli faranno enormemente comodo quando si tireranno le somme al termine della stagione. Anche perché, visto il percorso condotto fin qui dagli uomini di Italiano, si ha la netta sensazione che la battuta d’arresto sul piano del gioco vista con gli uomini di Gotti sia stata sporadica e dettata da fattori giustificabili.
La stanchezza, in primis. Che vale anche per gli avversari (oltretutto avevano riposato due giorni in meno), ma non colpisce mai tutte le squadre allo stesso modo. Non è solo una stanchezza fisica di cui si parla, ma anche mentale: la sfida con l’Inter è stata davvero intensa anche dal lato nervoso per gli uomini di Italiano, anche per l’andamento della sconfitta. È assai probabile che gli sforzi psicofisici profusi nella sfida infrasettimanale abbiano presentato il conto in una ripresa difficile di una partita già dura e nervosa sin dal primo minuto.
Inoltre, non va scordato che mancava Nico Gonzalez: uno degli imprescindibili per questa squadra, l’unico vero insostituibile tra gli esterni. La sua assenza oltretutto pesa ancor di più se il resto della squadra non è in grande giornata e servirebbero le giocate del singolo per scardinare una delle difese più arcigne della Serie A e per non lasciare Vlahovic da solo contro tutti.
Insomma, l’identità marcatamente ‘Italiana’ mostrata dalla Fiorentina in tutte le sue uscite, Udine a parte, non potrà che riemergere nei prossimi incontri. E proprio contro il Napoli sarà messa a dura prova. La squadra di Spalletti, oltre ad essere in forma strepitosa con sei vittorie su sei partite, ha infatti le armi per fare molto male alla difesa alta marchio di fabbrica dei viola.
Anzi, un’arma in particolare: Victor Osimhen, centravanti in un momento di forma fisica e mentale strepitoso, testimoniato dai sei gol in altrettante partite tra campionato e Europa League in questo avvio di stagione. Oltre al solito atteggiamento spregiudicato, andrà trovata una soluzione per arginare lo strapotere mostrato fin qui dal nigeriano. La sfida a distanza con Vlahovic tra giovani bomber già affermati è tra le più affascinanti che questa Serie A 2021-22 ci possa propinare.
Per portare a casa punti contro i partenopei, la Fiorentina dovrà obbligatoriamente gestire meglio le energie in modo da mantenere alta l’intensità nell’arco dei 90′. Magari non disdegnando qualche pausa all’interno della partita per non sparare tutto subito e finire benzina troppo in fretta. E non è detto che questo possa bastare contro una squadra che oltre a essere in grande condizione è anche molto più forte nell’organico. La gestione delle forze – ripetiamo: sia fisiche che nervose – è però un fattore chiave a prescindere dal big match di domenica. Un fattore dal quale passa molto della crescita o meno della squadra di Italiano nel corso di questa stagione.
A Firenze però regna giustamente l’entusiasmo, e con ogni probabilità continuerà a regnare a prescindere da come andrà la partita di domenica col Napoli. I viola hanno bruciato le tappe, mettendosi addosso un vestito nuovo e dimostrando di saperci sfilare bene in assai minor tempo rispetto a quanto ci si aspettasse. Per questo motivo contro gli azzurri i viola non hanno nulla da perdere e tutto da guadagnare.
Occorre però ancora un pizzico di prudenza. Occorre attendere ancora qualche partita perché il campione cominci a essere rilevante e si possa capire con più chiarezza se davvero la Fiorentina potrà lottare fino alla fine per una posizione europee. Le premesse hanno fatto venire a tutti i tifosi viola l’acquolina in bocca.
Di
Marco Zanini