La Fiorentina si appresta ad affrontare la Juventus. Italiano vuole vedere la crescita: “E’ un esame importante per noi”
Stavolta non vale il proverbiale detto ‘niente da perdere, tutto da guadagnare’. Lo ha detto a chiare lettere Vincenzo Italiano: “E’ un esame importante per noi, contro un avversario forte. Spero di tornare a casa con diverse risposte”. Quali? E’ fin troppo scontato dirlo. Il tecnico viola si aspetta dalla sua Fiorentina una crescita. Un pò nei risultati, che l’hanno vista fin qui uscire quasi sempre senza punti contro le big tranne che contro l’Atalanta pur fornendo sempre buone prestazioni, ma soprattutto per capire cosa può davvero fare questa Fiorentina. L’identità si è sempre vista. Anche contro la Juventus la Fiorentina giocherà col solito piglio, cercando di fare la partita, aggredendo e difendendo alta e senza rinunciare. Stavolta, però, servirà crescere in fase di finalizzazione e portare a casa dei punti.
TREND. Il percorso di questo avvio di campionato è stato lineare per la Fiorentina, capace di battere tutte le avversarie di rango inferiore, eccezion fatta per il Venezia, mancando sempre in qualcosa contro chi le sta davanti nelle gerarchie, tranne che a Bergamo. Che sia stato per occasioni sprecate sotto porta e una mala gestione delle energie contro l’Inter, o per centimetri contro la Roma, o nell’ultimo passaggio con la Lazio, un dettaglio ha sempre fatto la differenza in negativo ai fini del risultato. Stavolta, invece, serve fare la “partita quasi perfetta”.
EUROPA. Può davvero lottare per l’Europa questa Fiorentina? Difficile dirlo ad oggi, dato che siamo ancora alla dodicesima giornata. Ma per provare a farlo, al netto di quello che accadrà o meno sul mercato di gennaio, è chiaro che serva fare uno step in avanti, rimediando qualche punto anche contro le big. Ciò che conta maggiormente, sempre ad oggi, è proprio il riuscire a fare quello step. E non solo nella singola partita. Deve crescere qualche singolo, (Sottil nella finalizzazione e negli assist, Castrovilli in condizione e pericolosità, Odriozola nella continuità e via discorrendo), ma soprattutto deve crescere tutta la Fiorentina a livello di meccanismi ed esecuzione della manovra offensiva. Non ha senso, infatti, fare 30 tiri con Cagliari e Spezia e non farne praticamente nessuno con Venezia e Lazio. Molto può dipendere dai singoli, perché tra avere e non avere Gonzalez ce ne passa, così come tra l’avere un Saponara ispirato o meno. Potrà cambiare la qualità di chi finalizza o di chi rifinisce, ma il principio con cui si sviluppano le azioni, teoricamente, rimane lo stesso. E non è un caso se Italiano ha puntato spesso l’accento sulle difficoltà avute in qualche gara nel servire Vlahovic o se ha chiesto di più a Sottil e Castrovilli. Quando molti di questi aspetti saranno maturi, allora sì che la Fiorentina potrà davvero recitare un ruolo da protagonista. A che punto sia questo percorso lo dirà già la stessa gara con i bianconeri.
L’ALTRO TREND. Non ha proprio niente da perdere, dunque, la Fiorentina, che in caso di prestazione negativa (ancor più del risultato in sé) farebbe un piccolo passo indietro, o meglio non ne farebbe in avanti. Incontrando un avversario in evidente stato di smarrimento, inoltre, l’occasione può essere doppia, perché potrebbe voler dire aver raggiunto anche la capacità di sbranare la preda in difficoltà, essere cresciuti sotto il profilo caratteriale e poter contare su un’ulteriore folata di entusiasmo per il proseguo della stagione. La storia dice che quando la Juventus ha attraversato momenti di difficoltà si è poi sempre rialzata, con reazioni anche furenti. Quella della Fiorentina, invece, dice che quando è stata chiamata a svoltare ha spesso toppato, come l’ultima volta a Venezia. Tra gli step di crescita che deve fare la Fiorentina c’è anche questo. Le basi sono state gettate, adesso serve perfezionare il tutto. E l’occasione è dietro l’angolo.

Di
Gianluca Bigiotti