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La Fiorentina cambia verso. C’è una città da riconquistare

Tifosi

E sì dai, stai a vedere che sta cambiando davvero qualcosa. No, non è arrivato il terzino destro e Sousa non ha ancora messo la seconda punta accanto a Kalinic. Ma qualcosa è successo e ci sta che altro accada ancora. Insomma: la Fiorentina sta aprendo le sue porte alla città, quella che a volte non sembra capirla. Forse qualcuno si è finalmente posto la domanda che serviva: ma come mai tra noi e la gente è come se ci fosse una distanza? Un gelo quasi inspiegabile, se pensiamo ai risultati degli ultimi anni. Già, perchè se fabbrichi scarpe e ai potenziali clienti non piacciono non è che puoi giocare a fare l’incompreso e dai la colpa a chi non ti capisce. Qui c’era da smuovere un bel po’ di cose. E la Fiorentina ha iniziato il suo viaggio.

Tra l’altro in un momento non esattamente emossionale, come direbbe il guru del fado basculante. Beh, non importa. Ci sono i fatti. Partiamo da qui: il rapporto coi media, per esempio. Cioè la voglia di raccontarsi. E di uscire da quello strano guscio che ha blindato le società di calcio dall’avvento di Sky. Loro pagano, loro prendono tutto. A tutti gli altri un po’, insomma, e molto mai. Ma se non ti racconti a pagarne il prezzo saranno anche i tifosi. Beh, il primo a muoversi è stato il direttore generale. Corvino è un uomo mediatico, uno che sa bene cosa vuol dire avere buoni rapporti con i giornalisti. E se passare dalla sede Rai Regionale è cosa normale, meno usuale la sua presenza a Rtv 38 e a Italia 7. Un esempio per tutti. E anche una strategia precisa, nata nei tanti incontri tra i dirigenti e Andrea Della Valle, a cui questa freddezza proprio non va giù. Il motto è: proviamo a fare un passo noi verso la città. Iniziamo a raccontarci e ad aprire le porte.

Anche perchè, al di là di tutto, è anche bene ricordare che nonostante un mercato al risparmio e un gioco non esattamente esaltante, i fiorentini sono terzi nella graduatoria delle presenze allo stadio. Sì, insomma, saranno pure polemici a volte, ma al di là dei discorsi da bar e dei post sui social alla fine i fiorentini sono sempre lì. E non vogliamo premiarli? Si è cominciato con aprire le porte di qualche allenamento allo stadio. Sousa ha anche intenzione di fare qualche seduta completa al centro sportivo sotto gli occhi della stampa.

Va detto che, udite udite, la società ha ricominciato a mandare i giocatori alle cene dei viola club. Ultimo ricordo di simile evento: la preistoria. C’era Miccoli, tanto per dire. Beh, Tomovic e Milic sono andati a un viola club di Siena. Ed è solo l’inizio. Riannodare i fili, ecco. Perchè il calcio è soprattutto sentimento ed appartenenza. Serve impegno, da entrambe le parti. In fondo la festa dei novant’anni non può rimanere un lampo di luce nel nulla. Diciamo che quello è stato un nuovo inizio. Almeno, speriamo che sia così. Intanto, confidando nei risultati di una squadra in cerca di identità, il tifoso può ascoltare la voce di un suo idolo alla radio. È successo con Gonzalo ospite di Radio Bruno, accadrà con altri giocatori anche su altre emittenti, chiaramente. Quasi rivoluzionaria l’apertura nei confronti dei siti internet che scrivono Fiorentina e che per la prima volta hanno potuto intervistare in esclusiva un calciatore. È accaduto a Fiorentina. it con Lezzerini, ricapiterà ancora. Beh, la verità è che ora la società dei Della Valle non gioca più in difesa, chiusa nel suo bunker. Per uscire dal quale i Della Valle hanno chiesto una mano a Gino Salica, il più empatico del Cda. E così se chiedi di parlare col nutrizionista, loro si organizzano al volo. Non sembra vero. Sembra tutto quasi umano. Ed è il primo passo. C’è voglia di partecipare alla vita della città. E questa sarà la vera rivoluzione, al di là delle interviste patinate e delle frasi fatte. La Fiorentina è amore. E l’amore va vissuto fino in fondo.

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