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La Fiorentina agli italiani: Corvino traccia la strada per il futuro
Dopo varie sessioni di mercato in cui solo a parole si proclamava l’intento di voler riportare nella Fiorentina un nucleo stabile di italiani, il mercato di questo gennaio 2017 sembra avere finalmente convertito le parole in fatti.
Dalla sessione in corso infatti, sebbene sia partito Lezzerini, sono arrivati due potenziali titolari come Sportiello e Saponara, oltre a due interessanti calciatori di prospettiva quali Castrovilli e Scalera per adesso aggregati alla Primavera. L’intento di Corvino, espresso appunto a più riprese dal dg viola (e ribadito nella conferenza stampa odierna), è quello di creare una base tricolore simile a quella che aveva a disposizione Prandelli durante la precedente esperienza in viola di Pantaleo.
I nuovi acquisti provenienti dalla penisola italiana si andranno ad aggiungere ad un “veterano” come Astori e a due ragazzi cresciuti nel vivaio viola, Bernardeschi e Chiesa. È di certo elettrizzante immaginare un trio di trequartisti, dietro all’inamovibile Kalinic, composto da Chiesa, Saponara e Bernardeschi. In questo modo, il numero di italiani in rosa sale a sei, senza tener conto dei due giovani proveniente dal Bari che tra qualche mese potrebbero essere aggregati in prima squadra. Come ha spiegato bene il Direttore Generale, il talento non ha bandiere né nazionalità. Tuttavia, i calciatori provenienti dal Bel Paese sono sempre ben accetti dalla piazza, sia per una più semplice adattabilità al campionato italiano che per una maggiore vicinanza culturale.
Certo, a Firenze sono arrivati calciatori stranieri di grandissimo talento come Borja Valero o Kalinic, per voler fare un esempio di giocatori ancora in maglia viola. Quando scendono in campo professionisti di questa qualità tecnica non c’è nazionalità che tenga. Soprattutto se, come nel caso dei due sopra citati, si dimostrano anche grandi uomini al di fuori del rettangolo verde. Ma l’idea di voler costruire un nucleo solido di italiani è lodevole prescindere dall’affiancamento di giocatori stranieri. Affiancamento peraltro necessario, sia per un bacino ben più vasto dal quale pescare, ma soprattutto perché spesso acquistare italiani significa dover pagare qualcosa in più solo per la maggiore appetibilità del tricolore per le società italiane. E questo la Fiorentina non può sempre permetterselo.
Comunque sia, la strada fino a un mese fa solo abbozzata da Corvino adesso ha preso la giusta direzione, sebbene il numero di italiani in rosa sia ancora esiguo. La stessa direzione che la Fiorentina presumibilmente seguirà anche nella sessione di mercato estiva, quando è probabile che gran parte dell’attuale rosa cambierà città di residenza.
