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La Fiesole contesta già a metà secondo tempo: “Se andiamo in B…”. Poi il messaggio a Pioli
La Fiorentina è sotto in casa con il Lecce. Al 67′ comincia con anticipo la protesta della Fiesole, come era successo contro il Bologna
Dopo 67 minuti, la Fiorentina è ancora sotto con il Lecce, che conduce al Franchi grazie al gol di Berisha nel primo tempo. Il tifo organizzato, che già qualche istante prima aveva fatto sentire la sua voce con cori duri (“Tirate fuori le palle“, “Noi vogliamo undici leoni“), ha già visto abbastanza.
“Se andiamo in B, vi facciamo un c*** così“. Lo stesso messaggio che era arrivato settimana scorsa contro il Bologna, quando i felsinei avevano trovato il gol del 3-0 poi annullato. “Bisogna correre per vincere“, “Avete rotto il c****“, “Uscite a mezzanotte“. Così ha continuato la Fiesole. Alla Fiorentina restano pochi minuti per provare a ribaltare la partita ed evitare il disastro. Il clima, intanto, è già tesissimo.
Pochi minuti dopo è arrivata una presa di posizione chiara anche nei confronti di Stefano Pioli: “Salta la panchina“. Il credito di fiducia nei confronti del tecnico parmigiano sembra definitivamente esaurito. Poi di nuovo attacco ai giocatori: “Fate ridere“, “Andate a lavorare“.
