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Editoriali

La fame, la testa, il carattere e l’ambizione…da ritrovare per risalire

Inferno da una parte, i Medici dall’altra. Il mondo e l’Italia ammirano Firenze attraverso pellicole e serie tv. Non la scoprono, perché poco c’è da scoprire. Ma la riscoprono in tutta la sua magnificenza. Per esser di Firenze vanto e gloria, d’altronde, recita l’inno di Narciso Parigi, con una proprietà conosciuta in tutto il mondo per la sua ambizione. Eppure, a questa Fiorentina, continua a sembrare la testa il vero problema. Lo ha sottolineato più volte Paulo Sousa. Dobbiamo crescere in intensità, soprattutto a livello mentale. Un po’ le stesse cose che diceva Vincenzo Montella quando la sua squadra creava ma andava in difficoltà a volte nel reggere i risultati per mancanza di cattiveria.

La fame, la testa, il carattere e l’ambizione. Prova a far leva su questi aspetti Paulo Sousa. Proprio lui che per sua stessa ammissione dopo il mercato di Gennaio scorso di cui già tanto si è detto e scritto, ha un po’ mollato dal punto di vista del lavoro mentale. Non può rassegnarsi a fare un campionato mediocre, come quello che al momento sta facendo questa Fiorentina. Relegata nella seconda metà della graduatoria con la zona calda più vicino rispetto a quella europea. Che più le compete. Anche se l’organico non è di primissima qualità. Ed altre formazioni a livello di nomi possono essere più quotate e forti. Sulla carta. Ma poi c’è il campo. Dove chi più ne ha alla fine può anche scalare la montagna. Come ha fatto per un girone la Fiorentina un anno fa. Con la fame e l’intensità di andare a pressare Handanovic a San Siro dopo cinque minuti, come successo in tante altre gare sbloccate dopo pochi minuti e poi amministrate senza problemi. La rosa è la stessa, fatta eccezione per Alonso. E per quanto molti abbiano un anno in più all’anagrafe, è difficile immaginarsi un crollo da parte di tutti i senatori in così pochi mesi. Anche perché ormai è da Gennaio che intensità e fame sembrano essere la vera pecca di questa Fiorentina. Ed a Cagliari, sarà ciò a fare la differenza. Si passerà dal freddo della Repubblica Ceca al caldo della Sardegna. Con tante ore di volo sul groppone e pochi minuti per recuperare nelle gambe. Ma soprattutto nella testa. Sarà questa a fare la differenza. E la Fiorentina da Cagliari non può far altro che tornare a Firenze con punti pesanti. Con tutto il rispetto che ci vuole per la squadra di Rastelli, e con tutti gli alibi del mondo. Che però non bastano più.

O si svolta, o si crolla. Oppure si cambia. E nella testa di ogni singolo giocatore di questa Fiorentina deve essere ben chiaro, chi indossa questa maglia rappresenta Firenze.  

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