
Come accade dopo ogni partita persa dalla Fiorentina, tutta Firenze è a caccia del maggior responsabile della sconfitta con il Milan, che in pratica taglia fuori i viola dalla corsa per un posto in Europa League nella prossima stagione. I due schieramenti più corposi sono sempre i soliti: quelli che incolpano Paulo Sousa di aver compiuto scelte troppo azzardate schierando diversi giocatori fuori ruolo; e quelli che accusano la società di non aver fornito all’allenatore una squadra capace di competere fino all’ultimo per le posizioni di vertice della Serie A. In particolare, quale che sia l’idea di ciascuno sul colpevole di questa situazione, il settore maggiormente incriminato resta sempre lo stesso: la difesa.
La mossa di Salcedo schierato terzino sinistro come contromisura per limitare il giocatore più pericoloso del Milan (Suso) non è piaciuta a molti. Non che abbia combinato disastri in fase difensiva, tuttavia gli evidenti limiti in fase propositiva (d’altra parte è un centrale difensivo) hanno sottratto molto alla spinta offensiva della Fiorentina. Soprattutto nel secondo tempo, quando sarebbe servito un giocatore più dinamico ed in grado di scodellare palloni in area con continuità.
Ecco allora che i denigratori di Sousa si chiedono perché non schierare Olivera dall’inizio, giocatore non eccelso ma quantomeno capace di interpretare meglio di un centrale adattato il ruolo di terzino/laterale sinistro. C’è chi invece fa notare la mediocrità degli interpreti in quel ruolo dopo la partenza di Marcos Alonso. L’uruguaiano sopra citato è spesso risultato essere il “meno peggio”, ma siamo lontani da livelli accettabili per una squadra con ambizioni europee. Inoltre, i novanta minuti giocati da Maxi a Mönchengladbach e una sua probabile riproposizione giovedì nella sfida di ritorno potrebbero aver pesato sulle scelte dell’allenatore portoghese. Il suo sostituto, Milic, difficilmente troverebbe spazio da titolare in una qualsiasi squadra di Serie A. Tanto che, dopo aver iniziato la stagione da titolare, negli ultimi due mesi ha disputato soltanto 90 minuti contro l’Udinese, fornendo una prestazione tutt’altro che esaltante. Il croato fa rimpiangere anche Manuel Pasqual, nonostante la carta d’identità condanni l’ex capitano viola ad essere vicino alla conclusione della sua carriera.
Dunque, anche analizzando solo uno dei tanti aspetti della partita di Milano ci troviamo di fronte ad un concorso di colpa. E’ evidente che l’impiego di Salcedo in un ruolo a lui non congeniale, con tanto di difficoltà supplementare dettata dall’obbligo di dover giocare spesso con il suo piede debole (il sinistro), lasci più di qualche dubbio sulle decisioni di Sousa. Ma è altrettanto evidente che il parco giocatori con il quale il portoghese deve coprire quel ruolo non è all’altezza di una squadra che nelle ultime quattro stagioni si è sempre qualificata in Europa League.
Ci si domanda perché la società non abbia voluto intervenire a gennaio in un settore che era già stato individuato come “anello debole” alla fine del mercato estivo, quando i milioni del Chelsea avevano portato via a Paulo Sousa il titolare della fascia sinistra, Marcos Alonso. “Non ci sono difensori sul mercato più forti di quelli attualmente in rosa”, ha risposto Corvino. Magari sarebbe stato meglio precisare che non sono stati trovati difensori più forti di quelli in rosa compatibili con il budget della Fiorentina. Perché il buco di bilancio, vero incubo per i tifosi della Fiorentina, continua ad imperversare. E neanche i circa 27 milioni ricevuti da Blues per lo spagnolo sono bastati per trovare un degno titolare della fascia sinistra della Fiorentina.

Di
Marco Zanini