Focus

La differenza tra me e te…Immobile Re Mida, Cholito troppo spesso avulso dal gioco

Published on

Re Mida da una parte, Cholito dall’altra. Sarà Ciro Immobile lo spauracchio principale per la Fiorentina che domenica alle 18 affronterà la Lazio all’Olimpico. Rinato, il 17 laziale, dopo i flop di Dortmund e Siviglia. Con numeri record. 15 reti in 12 presenze in campionato, il suo score, fin qui. Che in proporzione potrebbero portarlo alla cifra record di reti in Serie A di 47 gol. Impossibile che mantenga queste medie,  o meglio impensabile. Dall’altra il Cholito, che di reti ne ha siglate fin qui solamente 4, con una presenza in più.

I numeri sono pressoché impietosi. Basti pensare che l’argentino ha segnato in un anno e mezzo, tra Genoa e Fiorentina, appena un gol in più di quelli segnati da Immobile in questi tre mesi di 2017-18. 5 anni dividono i due, 1990 l’anno di nascita di Immobile, 1995 quello di Simeone. Ma soffermandosi su questo inizio di stagione le statistiche dicono questo:

Immobile, 45 tiri totali, di cui 34 nello specchio e 11 fuori per 15 reti. Un gol segnato ogni 71’, un gol ogni 3 tiri totali, 1 gol ogni 2,2 volte che centra lo specchio. Stando al solo campionato perché poi ci sarebbero anche due reti in 3 gare di E.L. In aggiunta a tutto ciò anche 6 assist. Di fatto ha segnato il 47% dei gol della Lazio in campionato, mettendo lo zampino nel 66% delle reti laziali.

Simeone, 29 tiri totali, di cui 12 nello specchio e 17 fuori per 4 reti. Un gol segnato ogni 260’, un gol ogni 7.25 tiri totali, 1 gol ogni 3 volte che centra lo specchio. In aggiunta a tutto ciò 3 assist. Di fatto ha segnato il 19 % dei gol della Fiorentina in campionato, mettendo lo zampino nel 32% delle reti viola.

Con solamente 16 tiri totali in più Immobile ha segnato il triplo dei gol di Simeone. Ma non è solo questione di numeri. Immobile è il punto di riferimento dell’attacco della Lazio, e della manovra offensiva di Inzaghi. Simeone, molto spesso, è corpo completamente avulso dal gioco viola. A Ferrara, ad esempio, non l’ha quasi mai strusciata finendo negli highlights solo per un tiro da fuori area alto. E non è certo l’unica gara di questa stagione in cui di occasioni da gol non ne ha avute proprio. Sia quando Pioli giocava con il 4-2-3-1 che col 4-3-3 fino al modulo con due punte (una sorta di 3-4-1-2) visto nel secondo tempo di Ferrara.

Dubbi e malumori attorno al Cholito sono in costante aumento. Con la speranza che tra 5 anni Simeone possa aver raggiunto i livelli di Immobile, Pioli dovrà lavorare su questo aspetto, e molto. Come per altro lui stesso ha ammesso più volte da inizio stagione. Cholito va servito meglio e di più. Il come è ancora da mettere a punto. D’altronde l’investimento fatto dalla Fiorentina è di quelli importanti, con i suoi 15 milioni di euro più 3 di bonus che ne fanno il terzo acquisto più caro dell’era Della Valle dopo Cuadrado e Gomez, con il quale se la gioca per spiccioli. Buffo come, continuando a fare paragoni con Immobile, la Lazio abbia invece sborsato per il suo centravanti 8,5 milioni di euro più 500 mila euro di bonus. Di fatto la metà. Ma d’altronde il nodo sta tutto nell’ingaggio, partito da 2 netti più bonus per Immobile salito a poco meno di 3 netti, mentre Simeone prende poco più di 1 milione netto.

Esatto emblema della politica societaria viola: uno come Immobile a Firenze, oggi come oggi non può arrivare, e non per costi di trasferimento ma per costi di ingaggio. Il compito, dunque, ancor più arduo per Pioli sarà quello di riuscire a valorizzare al meglio il proprio centravanti.

32 Comments

Popular Posts

Exit mobile version