Nonostante i tre gol, quasi in fotocopia, subiti domenica scorsa a Cagliari la difesa della Fiorentina, con 9 gol, resta la terza meno battuta del campionato. Avanti c’è la Juventus con 6, Genoa con 7 e appunto Fiorentina e Chievo con 9 reti subite.
Numeri positivi che, se saranno sommati al ‘risveglio’ dell’attacco, per i viola riserveranno un futuro più che roseo.
In tutto questo c’è da capire cosa sta accadendo ai due centrali, Gonzalo Rodriguez e Astori. In entrambi i casi le ultime prestazioni sono state sottotono. Soprattutto per quanto riguarda il capitano viola. È sotto gli occhi di tutti che in questa prima parte di stagione il forte difensore argentino non ha reso secondo quanto aveva abituato tutti. Spesso non è riuscito a emergere e determinare come in passato.
Certo, l’infortunio muscolare subito durante Juventus-Fiorentina alla prima giornata può aver influito nelle gare successive. Evidentemente ancora non ha recuperato bene da quella situazione, ma è scontato dire che non può essere solo quello il problema da risolvere per Gonzalo Rodriguez. C’è chi dice che ormai non è più giovanissimo (32 anni) e che desidererebbe chiudere la sua carriera nel San Lorenzo. A questo bisogna aggiungere anche una certa insicurezza, proprio sul suo futuro. Qualche settimana fa il capitano viola sottolineò che a novembre sarebbe arrivato in Italia il suo agente per discutere l’eventuale rinnovo del suo contratto, in scadenza a giugno. E che non avrebbe voluto aspettare gennaio per sapere cosa farà il prossimo anno. Una situazione, inutile negarla, che comunque generà disagio e qualche insicurezza nella persona, che in campo si trasformano in leggerezze e poca concentrazione.
Certo, tatticamente Rodriguez predilige giocare in una difesa a tre ma lo scorso anno, come nelle ultime due partite, la Fiorentina ha sempre giocato (in fase difensiva) con una difesa a quattro.
La speranza è che sia solamente un momento negativo e che questo possa passare il prima possibile, perché la Fiorentina ha bisogno di avere il miglior Gonzalo, quello che incideva, determinava e segnava anche gol.
Di
Gianni Ceccarelli