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La difesa preoccupa, ma questo tipo di calcio ha portato in finale. Testa e cuore ad Atene

Tesoro degli errori del passato, gol subiti e voragini lasciate. Italiano si affida agli uomini di maggior esperienza

«L’attacco fa vendere i biglietti, la difesa fa vincere le partite». In questo caso, le coppe. Chissà se Vincenzo Italiano nel bagaglio sportivo portato da Firenze direttamente ad Atene trova spazio anche la famosissima (dall’altra parte dell’Oceano) massima di John Madden. Madden, uno degli allenatori top del football Nfl, sosteneva che le fondamenta di una squadra vincente non potevano fare a meno di pilastri affidabili e di qualità. Sono passati quasi 50 anni, ma il detto resta sempre valido e in casa Fiorentina di stretta attualità. Così scrive La Nazione.

LA DIFESA. Lo è stato per la volata di fine campionato lo sarà a maggior ragione per la finale di Conference League. Nelle ultime uscite proprio il reparto difensivo è quello che ha destato meno impressione, più preoccupazione, non solo per il numero dei gol subiti, ma soprattutto per la modalità in cui sono arrivati; talvolta con errori singoli e altri di reparto che hanno fatto intuire come il momento sia delicato. Ricordando anche la passata finale. La Fiorentina, però, ha fatto tesoro proprio dell’esperienza dell’anno scorso. Ora c’è bisogno di testa e cuore per chiudere un cerchio iniziato la passata stagione. I viola si affidano agli uomini di esperienza e qualità, senza snaturare la propria fisionomia, ben sapendo che il calcio giocato è sì per certi versi rischioso, ma che ha portato la squadra fino a qui.

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