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La “coperta corta” allarma Spalletti per la sfida contro la Fiorentina

L’avviso ai naviganti lo aveva lanciato in largo anticipo Spalletti: «C’è un periodo in cui sarà dura. In quel periodo lì giocheremo 11 partite in 40 giorni e sarà dura. Ci saranno calciatori che non potranno recuperare e saranno costretti a fare prestazioni al di sotto del loro massimo. Per questo diventa difficile».

Era il 14 gennaio, la vigilia di Udinese-Roma, e c’erano ancora due settimane abbondanti di mercato per intervenire. Alla fine è arrivato il solo Grenier, tra l’altro non tesserabile in Europa League. Senza contare che nel frattempo il tira e molla su Gerson, rischia di aver lasciato per strada il brasiliano che oggi, insieme al francese, dovrebbe aggregarsi alla Primavera di De Rossi. Se per il francese è un modo per mettere minuti nelle gambe, per l’ex Fluminense somiglia molto ad una punizione per aver fatto saltare l’accordo col Lille.

Alle porte c’è un tour de force (8 gare in 25 giorni: si parte martedì con la Fiorentina, si finisce il 4 marzo col Napoli, in mezzo la doppia sfida in Europa League con il Villareal e la semifinale d’andata con la Lazio di Coppa Italia), che rischia di spremere ulteriormente una rosa che nel suo impiego, certifica qualche lacuna numerica. Diversi titolari infatti sono abituati a non fermarsi mai.

Stupisce quindi, sino ad un certo punto, che tra le formazioni di alta classifica, i giallorossi siano quelli che hanno più calciatori utilizzati per oltre 2000 minuti (comprese le coppe): Szczesny, Fazio, Manolas, Bruno Peres, Nainggolan, Strootman, Dzeko. Il Napoli terzo è ancora fermo a 5: Reina, Hysaj, Hamsik, Callejon, Insigne. La Juventus capolista ne ha solo 3: Buffon, Khedira e Higuain. Se si tolgono i portieri, la differenza è 1 a 3. Se poi nel confronto con le prime in classifica la Roma è al quarto posto come giocatori utilizzati in campionato (18) è comunque dietro alla Juventus (24), al Napoli (22) e all’Inter (20). E alcuni calciatori impiegati, ruotano in modo molto limitato.

Gli 857 minuti di El Shaarawy, ad esempio, sono da dividere in 20 gare. I 648 minuti di Paredes in 15 match e i 621 di Juan Jesus, che ha giocato meno di Florenzi (749 minuti, ma con 9 gare) nonostante il nazionale azzurro sia fuori da tre mesi, in 12. La rosa, insomma, è ristretta a 14 giocatori (11 titolari e 3 cambi in corsa). In quest’ottica, le parole di Totti dell’altra sera («Il rigore pesava parecchio, perché in 4-5 avevamo i crampi e andare ai supplementari sarebbe stata complicata») suonano come un campanello d’allarme.

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