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Quelli che la continuità. Esempi Vlahovic-Drago. Ora tocca a Callejon-Quarta?

Callejon

Callejon e Quarta potrebbero giocare con maggiore costanza dopo la prova col Cagliari. Sarebbe la terza di fila contro l’Inter

Solo giocando si può crescere. La legge del calcio è semplice, ed è la stessa da anni. Se quei miglioramenti non si vedono, allora, è giusto cambiare aria o direzione. E’ il caso di Lirola o Pulgar, così come a suo tempo di Simeone, ma anche di Lafont. Giocatori che, chi più chi meno, hanno avuto occasioni su occasioni per dimostrare progressi, senza rispettare le tabelle di crescita attese. E quindi, giustamente, ceduti. Gli errori di Simeone domenica contro la Fiorentina hanno ricordato il perché venne mandato via da Firenze. Il vero problema, semmai, è con chi è stato sostituito.

CONTINUITA’. La legge si è confermata con Dusan Vlahovic. Da quando è arrivato Cesare Prandelli il serbo ha giocato sempre dal 1’. Commettendo i suoi errori, come a Udine in Coppa Italia, facendo prestazioni a volte trasparenti, salvo poi cambiare marcia. Che fosse nel prendersi il peso di trasformare un rigore decisivo, due su tre procurandoseli lui stesso, o che ci fosse da freddare Szczęsny in uscita o Cragno. Cinque gol nelle ultime sei gare, tutte a loro modo decisive.

PROGRESSI. E progressi, soprattutto, tanti. “Deve imparare a fare meglio i movimenti” disse di lui Prandelli in tempi difficili. Esattamente ciò che gli ha permesso di buttarla dentro col Cagliari domenica, ingannando il difensore con un cambio di direzione tra primo-secondo palo che lo ha visto trovarsi da solo davanti a Cragno. L’assist al bacio di Callejon ha fatto il resto. Altro tasto dolente era la difesa del pallone. E anche su questo aspetto qualcosa si inizia a vedere da parte del serbo. Che è pur sempre un classe 2000, e non va dimenticato. Come ha fatto, sempre, Prandelli, che adesso si gode i risultati di questa crescita come una scommessa vinta. Aveva bisogno di continuità, di giocare e di fiducia.

DRAGO. Come Dragowski, guarda caso. Anche il polacco dopo aver iniziato a giocare sempre ad Empoli ha fatto passi da gigante. E da quando ha iniziato a difendere la porta della Fiorentina in Serie A ha continuato a crescere. Con qualche passo a vuoto, come con la Lazio pochi giorni fa, ma nel complesso è stato fin qui uno dei migliori (e continui) della Fiorentina 2020-21.

CHI SPERA. C’è chi invece, fin qui, è rimasto più a guardare che in campo, come Martinez Quarta o Callejon. Per motivi diversi, e con potenzialità diverse. Quanto fatto vedere dall’argentino e dallo spagnolo col Cagliari, tuttavia, lasciano pensare che sia giunto anche per loro il momento di iniziare a giocare un po’ di più, e che il percorso di crescita possa dare risultati positivi sul campo. E già dalla gara contro l’Inter, sia Callejon che Quarta potrebbero aumentare il loro grado gerarchico da alternative a titolari. L’argentino è considerato un titolare del futuro, l’ex Napoli un talento da sfruttare. Sicuramente più, e meglio, di quanto fatto fin qui. Per entrambi potrebbe tranquillamente valere il detto ‘benedetta continuità’. Non come ricetta magica, ma come mezzo per tirar fuori caratteristiche e potenzialità. Per Quarta sarebbe la terza gara di fila dopo aver giocato con la Lazio e contro il Cagliari. Stesso discorso per Callejon, titolare con i sardi e subentrato a Roma.

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