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Prandelli: “Siamo circondati da una criticità forte. Ho sentito il presidente ed è deluso”

Prandelli

Le parole in conferenza stampa del tecnico viola Cesare Prandelli alla vigilia della sfida del Franchi Fiorentina-Roma

L’allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli ha preso la parola in conferenza stampa per presentare la sfida contro la Roma:

DIFFICOLTA’. “Nel calcio ogni tre giorni ci sono momenti dove ti sembra di essere passato in mezzo a una situazione paradossale  e poi rinasci dopo una partita. La difficoltà principale in questo momento, devo essere sincero è  cercare di avere un po’ più di rapporti veri e sinceri. In questo momento mi viene in mente Ciccio Rialti, faccio un esempio per farvi capire la difficoltà che ho io: Ciccio era il primo che lanciava la critica, ma era anche il primo a fare un passo indietro per aiutare la squadra, per essere vicino alla società, e quindi proponeva delle cose. La difficoltà è che siamo circondati da una criticità forte. Calcisticamente ci sta, ma la società ha fatto investimenti e sta programmando: la società non c’entra nulla, c’entriamo noi. Ho sentito il presidente ed è molto deluso, come lo sono io e i giocatori. In questo momento non servono le chiacchiere, dobbiamo tirar fuori l’anima e il cuore per questa maglia e lottare fino alla fine della partita, pensando che sia la gara più importante della stagione. Domani affrontiamo la Roma, una grande squadra, la rispettiamo ma non dobbiamo pensare d’essere la vittima predestinata. Dobbiamo avere la consapevolezza delle difficoltà, ma dobbiamo avere la rabbia. Se abbiamo una dignità e un orgoglio lo dobbiamo mettere in campo. Le difficoltà le devi superare, non subire”.

COME REAGIRE.Gli errori li abbiamo commessi nelle ultime tre trasferte, forse inconsciamente quando pensiamo di poter vincere la partita abbassiamo l’attenzione nel possesso palla. Dobbiamo lottare fino alla fine col possesso palla. Lo dico da mesi, sono convinto che ne possiamo uscire insieme: questa è una squadra che può reggere e controbattere”.

CALLEJON. “Assolutamente sì, può essere una risorsa in questo finale di campionato. E’ positivo in tutto, poi è chiaro che la squadra è strutturata in un certo modo, ma stiamo lavorando per essere pronti quando metterò in campo Callejon”.

AMRABAT. “Mi auguro che domani possa dimostrare la voglia di essere integrato nella squadra. Che possa giocare più in verticale. Io non ho nessun tipo di problema con nessun giocatore. Quando li lascio in panchina o li sostituisco i motivi ci sono, ma possono anche essere uno stimolo. Quando uno ha carattere  e personalità lo dimostra in campo”.

ROMA. “C’è molto rispetto nei confronti della Roma, non paura. Abbiamo visto che anche le grandi possono perdere punti per tanti motivi e dobbiamo esserne consapevoli. Possiamo fare una grande partita. Paradossalmente vorrei giocarmi la partita rischiando qualcosa. Il risultato lo fai se vai spesso in area avversaria a creare dei problemi”.

COMMISSO. “Ci siamo sentiti e l’ho sentito giustamente molto arrabbiato. Lui crede in questo progetto. Abbiamo condiviso certi aspetti, che la squadra deve dare di più e io devo stimolarla ancora di più. E’ una persona che arriva dall’altro capo del mondo e vuole investire tanto in questa città e nella squadra e al momento è molto deluso. Nelle difficoltà si può migliorare il concetto di programmazione e di rapporti. E’ arrabbiato, ma non ha perso entusiasmo. E’ un’arrabbiatura positiva”.

DEBOLEZZA MENTALE.C’è sempre la necessità d’intervenire. In questo momento penso che è la squadra che deve uscire da questa situazione. Abbiamo provato a stimolare e motivare, sono consapevole che sto lavorando con persona serie che stanno lavorando per dare qualcosa in più. La reazione ci dev’essere. Sono convinto che l’aspetto umano possa vincere u quello tattico e umano. Il ds era molto arrabbiato perché ancora non se ne fa una ragione, ma dobbiamo voltare pagina. La criticità ci sta, ma dobbiamo tutti dare un contributo positivo a questa squadra. Anche voi giornalisti che siete tutti tifosi, poi se la squadra va male non avete un grande appeal. Siamo tutti sulla stessa barca, sono tre anni che c’è questa situazione e si va avanti con problemi. La società deve capire cosa è successo in questi tre anni per programmare al costruzione di una grande squadra in futuro. Questo è il messaggio che mi manda la società, oltre a quello di fare risultati”.

UDINESE.Non eravamo noi che attendevamo, ma loro che rimanevano chiusi nella loro metà campo. L’Udinese chiude e riparte, tante partite le ha vinte così. Senza spazi e quel guizzo a livello individuale diventa complicato per chiunque. Domani servirà un altro tipo di partita. La partita la farà la Roma che ha una qualità superiore, e noi non siamo presuntuosi. Dobbiamo stare attenti e avere la cattiveria agonistica per andare a fare gol”.

MONTIEL“Ho sempre avuto rispetto delle opinioni altrui. Montiel avrebbe voluto giocare anche 30 secondi e con quei 3-4 minuti ho pensato che poteva essere una situazione anche paradossale, ma poteva avverarsi: l’ho messo in campo per quello. Non mi piace però giustificarmi. Le critiche ci stanno e le accetto, ma ci vuole un po’ più di sensibilità. Le persone che hanno detto questo, tra cui anche alcuni amici, per me rimangono amici che stimerò a livello umano e professionale”.

CARATTERISTICHE DELLA ROMA.Fonseca sta rispettando tutti e sta andando avanti per la propria strada zitto zitto con la sua idea di calcio e ha disegnato un aspetto tattico sulle caratteristiche dei giocatori. Non arriva prima un sistema di gioco, ma va in base alle caratteristiche. I sistemi di gioco danno un senso in fase difensiva, non in quella offensiva. E’ una squadra con qualità e gamba, sono forti sui piazzati e noi dobbiamo essere molto compatti. E’ una squadra molto propositiva, ma se riconquistiamo palla possono avere dei problemi”.

KOKORIN. “Ci vuole tempo, io ricordo sempre che Platini ci ha messo 6 mesi per integrarsi al calcio italiano. Kokorin ha indiscusse abilità tecniche ma gli serve tempo. Noi abbiamo la necessità di essere solidi e non vogliamo mettere fretta a nessuno”.

GARE CON TORINO, SAMP E UDINESE. “L’aspetto più importante è quando la squadra percepisce di poter vincere, poi abbassa l’attenzione difensiva: va corretto questo aspetto perché basta un errore a cambiare l’andamento della gara. Tre partita potevamo portare a casa tanto e non abbiamo portato a casa niente. Dobbiamo fare mea culpa e cercare di non ripetere questi errori”.

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