Editoriali
La clausola rescissoria è un prezzo per vendere, per blindare i giocatori serve altro. Per Kalinic si attende l’offerta ufficiale
Mentre la Fiorentina prepara la gara di mercoledì contro il Chievo Verona, la Coppa Italia è forse l’obiettivo principale della stagione, in casa viola si pensa al mercato.
Forse sarebbe meglio dire attendono notizie. In particolar modo che le voci, le manovre degli intermediari, si concretizzano e che arrivi sul tavolo di Pantaleo Corvino la proposta ufficiale di 45 milioni di euro da parte dei cinesi del Tianjin Quanjian per Nikola Kalinc.
Perché a oggi niente di ufficiale è arrivato. Tutti i discorsi fatti sono solo ipotesi e rumors.
Di sicuro in Fiorentina si attende d’intavolare e concludere la trattativa, anche se questo dovese avvenire l’ultimo giorno di mercato. Non c’è una deadline da rispettare, anche se in settimana qualcosa si dovrebbe muovere, l’importante è che tutti questi soldi alla fine arrivano nelle casse viola.
E’ poi chiaro che la trattativa potrebbe addirittura non esserci se il Tianjin Quanjian arrivasse a pagare i 50 milioni della clausola rescissoria. Resta da capire, ora, se Kalinic domenica sera sarà in campo al Franchi con la maglia viola contro la Juventus, oppure no.
E’ evidente a tutti che il calcio cinese non ha nulla a che vedere con quello europeo, ma davanti a ingaggi a doppia cifra, da 10-12 milioni a stagione per il prossimo quadriennio, è impossibile rinunciarci.
D’altra parte la clausola rescissoria, annunciata da Andrea Della Valle prima di Natale, non era altro un far sapere a tutti il prezzo del giocatore. Forse, è stata anche una mossa anticipata dalla stessa Fiorentina, visto che qualcosa già avevano capito e saputo.
Di sicuro la clausola rescissoria, anche da 50 milioni, non può essere fatta per blindare un giocatore.
Per blindare un giocatore e continuare a puntare su di lui servono soprattutto due cose: aumentare l’ingaggio e costruire attorno al giocatore una squadra competitiva che stagione dopo stagione possa alzare il suo livello. Davanti a queste cose un giocatore prima di accettare anche offerte irrinunciabili ci pensa più volte.
Il problema è che i programmi della Fiorentina non sembrano andare in questa direzione, visto che da anni c’è l’autofinanziamento, c’è l’obbligo di abbassare il monte ingaggi, ripianare le perdite di bilancio.
E la costruzione del nuovo stadio e l’impianto di proprietà è’ vero che qualcosa cambierà ma non di molto, rispetto alle solite squadre, l’eventuale gap.
Tornando al discorso delle clausole rescissorie, inutile girarci attorno, è un discorso che peserà anche per Federico Bernardeschi. Da settimane si parla dell’intenzione di mettere sul nuovo contratto del giocatore una clausola da 100 milioni di euro.
Interessante, probabilmente giusto ma per una clausola così alta serve anche un ingaggio alto, da 3.5-4 milioni a salire. Cifre che però, se escludiamo il flop Mario Gomez, la società viola non ha nessuna intenzione di pagare. Vedremo cosa accadrà.
Se alla fine dovesse partire Kalinic e nelle casse della Fiorentina entreranno i 45-50 milioni, qualcosa la società viola per rimpiazzare il croato farà, ma non c’è da attendersi colpi ‘importanti’. L’intenzione è quella di puntare su Babacar e magari prendere un giocatore che possa alternarsi con lui.
Sembra già finita, invece, l’avventura di Toledo in viola. Lo vogliono in Spagna il Las Palmas. L’operazione di dovrebbe chiudere in settimana.
Per Badelj, invece, la Fiorentina è irremovibile: se c’è un club disposto a pagare adesso 12 milioni allora il giocatore sarà ceduto, altrimenti no.
Al momento alla Fiorentina è arrivata solo una proposta del Milan, subito rispedita al mittente, di 6 milioni di euro.
Intanto, mercoledì c’è da battere il Chievo Verona. Per andare avanti in coppa Italia, tenere vivo un obiettivo stagionale e preparare al meglio la sfida di domenica al Franchi contro la Juventus.