Rassegna Stampa

La cautela di Nico per arrivare al Mondiale. Ma comincia a scarseggiare la pazienza

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Gli esami hanno escluso guai seri, dall’Argentina scrivono: «Rientra tra 15 giorni». L’esterno non sarà dunque a disposizione di Italiano

«Escluse lesioni muscolo-tendinee». Questo il responso degli esami a cui Nico Gonzalez si è sottoposto nella serata di lunedì dopo che sabato sera era uscito dal campo all’ottavo minuto di Fiorentina-Inter per un problema al flessore della coscia sinistra. Scrive il Corriere Fiorentino.

Significa che l’argentino è alle prese con un fastidio muscolare. Ma non così grave da tenerlo fuori dal campo troppo a lungo. In teoria, in assenza di lesioni, tutto può anche rientrare nel giro di una settimana. E proprio per questo la Fiorentina ha fatto sapere attraverso un comunicato che «verrà rivalutato nel corso dei prossimi giorni». Significa che (salvo clamorose sorprese) non sarà rischiato contro il Basaksehir. E rischia di saltare anche lo Spezia, sperando che nel weekend il quadro clinico sia più chiaro.

Per il quotidiano argentino Tyc Sports, in contatto con lo staff medico della sua Nazionale, Nico rientrerebbe tra 15 giorni. Cioè per le ultime due gare prima della sosta per il Mondiale con Salernitana (9 novembre) e Milan (13 novembre). Il club viola, invece, vorrebbe averlo prima. Ma non può fare molto se non proseguire con gli accertamenti. In assenza di una lesione accertata, infatti, è Nico l’unico ad avere l’effettivo polso della situazione e a sapere quanto è doloroso, o meno, correre.

E se nell’ambiente inizia a mancare un po’ di pazienza, sia da parte dei tifosi (che sabato sera l’hanno fischiato) che della società, che dopo un investimento oneroso sperava di contarci di più, anche Gonzalez si trova tra l’incudine e il martello

La cautela di queste settimane (che comunque contro l’Inter ha scongiurato una lesione) dimostra quanto tenga ad arrivare sano al Mondiale. Dall’altra parte, però, non aver giocato con continuità non lo agevola nelle scelte di Scaloni. Un c.t. che lo stima, ma per il quale non è proprio un insostituibile.

Comunque, anche se ha giocato meno di quanto ci si aspettasse — 389 minuti su 17 partite disponibili — è stato decisivo con 4 gol. Uno ogni 97 minuti di gioco. Di quanto siano delicati gli equilibri di questo momento ha parlato pure Milenkovic ai serbi di Atv: «Il Mondiale si avvicina ed è difficile non pensarci, anche se sono concentrato sulla Fiorentina».

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