Fiorentina in forma, cuore e carattere con un attacco che continua a segnare. Ma dietro l’assenza di Pezzella rischia di pesare. In casa è importante non prendere gol.
E’ già vigilia. E non sarà una partita come le altre. Lo sa Firenze, lo sa il tifo, lo sanno la squadra e Pioli. Per la Fiorentina arrivare ad una semifinale non è un evento banale e scontato, e il fatto che si tratti di Coppa Italia non toglie adrenalina e fascino ad un doppio confronto che segna l’ultima tappa verso la finalissima. Poi c’è l’Atalanta, la squadra che negli ultimi anni è diventata una vera rivale. Dentro e fuori dal campo, tifoserie mai amiche, società che si sono scontrate su più tavoli negli ultimi mesi. E poi i fatti Gasperini-Chiesa di settembre che hanno inasprito le frizioni.
RIFINITURA. Firenze sente la partita, e non farà mancare la spinta alla squadra. Fin da oggi pomeriggio, quando dalle 17 il cuore del tifo viola ha dato appuntamento a tutti fuori dal Franchi. I cancelli della Maratona apriranno alle 17.30, l’allenamento di rifinitura di Chiesa e compagni inizierà mezz’ora più tardi. Si attendono centinaia di tifosi, cori e fumogeni, un’atmosfera particolare. Come le vigilie europee negli anni passati. Abitudine che non si vedeva da tempo, segno che la città ha voglia di crederci e sognare, di restare aggrappata alla Fiorentina, alla maglia. E a un gruppo di ragazzi che si è man mano guadagnato la stima con la voglia di non mollare mai. Nel nome di Davide.
CARICA. La Fiorentina, intesa come società, stavolta si è fatta trovare pronta. Allenamento di rifinitura aperto ai tifosi, non un fatto scontato. Giusto così. E così Firenze potrà spingere i giocatori e far sentire tutta la sua carica. Mercoledì sera, poi, sarà una bolgia. Così si aspettano un po’ tutti. Servirà un vero ‘dodicesimo uomo in campo’. Come raccolto da LaViola.it, sono già circa 29 mila i biglietti venduti per Fiorentina-Atalanta. Con due giorni a disposizione per acquistare i tagliandi, c’è da aspettarsi di superare abbondantemente quota 30 mila. Negli ultimi 18 anni la Fiorentina ha giocato una finale (di Coppa Italia) e quattro semifinali (due di Coppa Italia e due di Coppa Uefa/Europa League): insomma, mercoledì sarà un appuntamento storico. E come tale va trattato.
AVVERSARIO. Ci sarà una rivale tosta come l’Atalanta da fronteggiare. Fino ad un paio di settimane fa sembrava la squadra più in forma d’Italia, poi due sconfitte di fila contro Milan e Torino hanno ridimensionato la banda di Gasperini, anche in ottica Champions (dove i nerazzurri si erano proiettati). Il Papu Gomez dovrebbe recuperare dopo l’infortunio, Zapata da dicembre è in condizione pazzesca (18 gol nelle ultime 14 partite, ma ultime due gare a secco), tutta la squadra gioca a mille con ritmi spesso frenetici. Insomma, sarà dura, anche perché l’Atalanta ha potuto godere di 30 ore di riposo in più nell’ultimo weekend grazie al calendario. Ma la Fiorentina ci crede.
‘IN PALLA’. Ci crede, la Viola, perché prestazioni e numeri dicono di una squadra in salute e in fiducia. Nonostante errori e leggerezze che hanno condizionato quasi tutta la stagione. E anche le ultime gare. Il pareggio al 101′ contro l’Inter, al netto delle polemiche, ha evidenziato ancora una volta il carattere di Chiesa e compagni. Un’altra rimonta, 12 punti ripresi dopo uno svantaggio grazie a forza, grinta e tenacia. Oltre a tanto cuore. “Giochiamo per Davide”, il coro unisono ripetuto dal gruppo. C’è un’anima speciale in questi ragazzi. Nove risultati utili consecutivi, unica italiana imbattuta nel 2019. Cinque pareggi e solo quattro vittorie, è vero, ma i risultati dicono che è dura battere questa Fiorentina. Una squadra mai doma.
DA RIVEDERE. Con un attacco che dopo l’arrivo di Muriel produce e segna. 15 gol segnati nelle 6 gare del girone di ritorno, reti che diventano 25 in 8 partite se si comprende la Coppa Italia. Chiesa sempre più trascinatore, il colombiano già a segno 5 volte, un Simeone con un altro spirito ed un centrocampo che ha più certezze oltre al costante apporto in termini realizzativi (18 gol tra Veretout, Benassi, Edimilson, Gerson e Dabo). Da registrare, semmai, la difesa. Tre gol presi anche contro l’Inter, anche se c’è da sottolineare che i nerazzurri hanno capitalizzato al massimo le situazioni avute (finale a parte, quando i viola erano spinti in avanti per cercare di riprendere la sfida). Fanno 11 reti subite nelle ultime 6 di campionato, un dato in netta controtendenza per un reparto fino al girone di andata molto solido (e tra i migliori, 4° in A, con 18 gol presi in 19 gare).
TEST DI SOLIDITA’. Poco tempo per porre correttivi definitivi, ma Pioli deve cercare la chiave per non rischiare troppo contro l’Atalanta. Rientrerà Milenkovic al centro, e sarà un pilastro importante per contrastare Zapata e compagni. Ma l’assenza di Pezzella rischia di pesare, a livello tecnico e di leadership. Chissà se l’allenatore farà qualche scelta cercando di coprirsi un po’ di più (e un po’ meglio, rischiando meno), anche perché in ottica doppio confronto nella gara in casa sarà fondamentale cercare di non prendere gol. Chiaro che serve vincere, magari bene, ma anche tenere la porta inviolata sarebbe un obiettivo importante in vista del ritorno (a Bergamo a fine aprile). In Europa come in Coppa nazionale, nell’arco dei 180′ i gol in trasferta ‘valgono doppio’. Fare un altro 3-3 come contro Samp o Inter, insomma, non sarebbe proprio il massimo. Al di là dello spettacolo. Serve la tensione giusta, serve anche equilibrio. E ritrovare solidità. Firenze ci crede, e farà la sua parte. Oggi un ‘caldo’ prepartita nel pomeriggio. In attesa del primo atto di una semifinale lunga due mesi.
Di
Marco Pecorini