L’Aeroplanino torna sulla panchina viola dopo 4 anni: dribbla le domande sulla proprietà e il confronto su Pioli, e si concentra su presente e futuro.
Vincenzino è tornato. Neppure giacca e cravatta potranno mai nascondere quella faccia da eterno scugnizzo che si porta dietro. Furbo, tre volte. Abile, cento volte. Specialmente quando le domande provano a entrare dentro il cuore della sua scelta: dire sì ai Della Valle. Nella conferenza stampa Montella si destreggia alla grande. Perchè è tornato? Ha voglia di calcio, di allenare, di Firenze. Sa che il Progetto, pomposo termine per identificare la strada percorribile per la Fiorentina, non sarà diverso da quello iniziato con Pioli: grande accortezza economica, monte ingaggi controllato, politica dei giovani. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
‘PROGETTO’. Lui lo accetta, fermo restando che gli obiettivi dovranno restare altrettanto controllati e ufficializzati: far crescere la pletora dei giovani che Corvino ha preso e prenderà ancora. Magari cercando di divertire, regalare un po’ di spettacolo. Oggi parlerà con Pioli, che stima, e con la squadra. E manda un messaggio anche ai tifosi, cerca di far quadrato. Non cambierà molto dal punto di vista tattico. Magari in estate sì, quando avrà tempo e qualche giocatore che piace a lui. Magari con un pizzico di esperienza. Ora punta alla Coppa Italia. Difficilissima però ancora raggiungibile. E per farlo ha bisogno del campionato. Vincenzino è tornato.
NUOVO INIZIO. «Mi ha convinto il direttore, abbiamo parlato di calcio per tre ore. Non facciamo però parallelismi, perché partiamo male. L’altra volta era finito un ciclo, è stato un bene per tutti il fatto che ci siamo lasciati. Abbiamo chiarito da persone leali, nonostante un addio burrascoso. Sono qui per guardare avanti con forza e convinzione, credo nel progetto. Dove potremo arrivare lo dirà il campo, se siamo tutti uniti faremo un punto in più. I tifosi sono delusi, è normale, credo si possa aprire un nuovo ciclo. Voglio vedere giocatori che hanno voglia di determinare, artefici del loro destino senza pensare al passato, capaci di guardare avanti con forza e convinzione. Al di là dell’aspetto tecnico, perché qui li conosco, mi interessa vedere energia e pensare a cose positive e non negative. Ci sta che questa annata un po’ particolare, diventi storica». E’ il sogno della Coppa.
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Redazione LaViola.it