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La carica di Italiano: non è ancora finita. La ‘pezza’ sul futuro e quei segnali per un percorso insieme
Tre sconfitte di fila ma nessuna voglia di mollare: il tecnico punta su San Siro per rilanciare sogni e ambizioni. E intanto manda segnali per il futuro dopo il pranzo con Barone
Da una parte la necessità di far rialzare squadra e ambiente dopo tre ‘batoste’ sportive, dall’altra piccoli/grandi segnali per un futuro da scrivere insieme. Vincenzo Italiano si muove sul doppio fronte alla vigilia della trasferta a San Siro, contro un Milan che si gioca lo Scudetto da capolista. Un mese e mezzo fa la sfida a San Siro contro l’Inter dette grandi motivazioni per aprire un ciclo di grandi partite, la speranza che è che anche questa trasferta milanese possa ridare certezze dopo il tris Juve-Salernitana-Udinese che ha ‘minato’ un percorso fin qui ottimo.
RIALZARSI. “Ho abituato i ragazzi ad archiviare prestazioni positive e negative, così dobbiamo fare anche dopo una prova storta come quella con l’Udinese”, ha sottolineato Italiano in conferenza. “Meritiamo il posto in Europa perché dalle prime giornate siamo lì, forse abbiamo anche le qualità per rimanerci fino alla fine. Ma bisogna tornare a far punti, a correre: questi due passi falsi non ci volevano, dopo aver pareggiato a San Siro e vinto a Napoli non credevo sarebbero arrivate queste sconfitte. Io e i ragazzi abbiamo un sogno: finire il campionato dove siamo stati da inizio stagione”. Certo, servirà una Fiorentina ben diversa da quella delle ultime settimane, perché la sua squadra è parsa a tratti ‘svuotata’ nelle ultime uscite: “Ho esortato anche oggi i ragazzi ad avere fiducia in quello che facciamo, non possiamo perderla. Nelle ultime partite abbiamo tirato 40 volte ma segnato solo un gol”.
‘NESSUN PROBLEMA FISICO O MENTALE’. Insomma, Italiano ci crede ancora. Per la classifica, per quello che ha fatto la sua Fiorentina fino a dieci giorni fa, per la capacità comunque di tirar fuori ottime prove anche e forse soprattutto contro grandi squadre. Il tecnico allontana anche possibili problemi mentali e fisici: “A livello mentale non esiste avere problemi, perché abbiamo 56 punti e siamo stati lì tutto l’anno”, mentre sulla condizione fisica “ci siamo presi dei rischi per far rientrare in fretta gli infortunati, sfruttando anche l’infrasettimanale, per averli in questo finale. Può avere difficoltà chi è rientrato dagli infortuni, ma gli altri stanno bene, ci siamo allenati tutto l’anno. Abbiamo avuto infortuni importanti, ma in 20 giorni, in 4 partite, dobbiamo dare il massimo e ottenere il più possibile con quelli che siamo e con quello che abbiamo fatto finora. La squadra ha ancora energie da spendere, non è quello il problema”. La Fiorentina parte in ‘posizione europea’ in questo sprint finale, ma è chiaro che dopo i due stop inattesi contro Salernitana e Udinese ora serve fare qualcosa in più nelle sfide contro le grandi e sfruttare nel mezzo lo scontro diretto al Franchi contro la Roma.
SEGNALI PER IL FUTURO. Ma alla viglia del Milan c’è stato spazio anche per parlare di futuro. Stavolta con qualche piccolo-grande segnale in più per un percorso da continuare insieme, dopo le parole di tecnico e società che rimandavano a fine stagione gli appuntamenti per programmare il futuro. “Ho passato la giornata insieme a lui in un posto tranquillo: abbiamo chiacchierato molto, anche di cose extra calcio. Siamo stati al mare, nella zona di Viareggio per passare una giornata diversa dalle altre“, aveva detto ieri Joe Barone. “Il contratto? Non vedo alcun problema, ne parleremo a fine stagione. I contratti si rispettano, sia quando le cose vanno bene che quando vanno male“. Anche Italiano oggi è andato nella stessa direzione: “E’ stato un pranzo normale, abbiamo parlato del nostro momento, di calcio, di extra calcio, mi ha fatto piacere. Quando leggo certe cose secondo me si manca di rispetto per quello che abbiamo fatto e cerchiamo di fare. Siamo professionisti che vanno in campo per fare sempre il meglio. Ho sentito anche Commisso, che è dispiaciuto per i risultati ma riconosce il grande lavoro fatto. Ci chiede gli ultimi sforzi. Dispiace per le sconfitte, ma c’è grande unione, grande feeling e continuiamo a lavorare. Andiamo avanti”.
AL DI LA’ DELLE CLAUSOLE. Un pranzo in Versilia insomma per trovare un punto comune per gestire questo finale delicato e pensare poi al futuro. Chiaro che l’aver reso noto proprio ora della clausola – per quanto altissima e proibitiva soprattutto per i club italiani – abbia generato qualche pensiero in più nella piazza, ma Italiano ha allontanato ogni dubbio: “E’ un contratto che esiste dal primo giorno, clausole o non clausole, opzioni o non opzioni. Non cambia nulla, viene fuori la clausola e si dice ‘Italiano vuole andar via’. Ma io penso a fare il professionista, al campo, io sono l’allenatore della Fiorentina e ho un contratto con la Fiorentina, questo certifica il mio presente e il mio futuro”. Parole quindi più chiare e abbastanza diverse rispetto a quelle pronunciate un paio di settimane fa (“Futuro? Non esiste risposta in questo momento, solo concludere benissimo, arrivare più in alto possibile e poi si parlerà di futuro, sicuramente. In questo momento nessuno, neanche la proprietà e i dirigenti hanno voglia di parlare di altro. Non c’è niente di programmato, si va avanti, si lavora giorno dopo giorno. Il nostro direttore è stato chiaro: stiamo lavorando, ci stiamo conoscendo e ne parleremo a fine anno. Ma ora non ci siamo mai posti il problema, pensiamo al campo. Chiaramente poi si parlerà del resto” ). Con un’altra aggiunta, forse da non sottovalutare, quando il tecnico ha parlato di coperture preventive in fase difensiva: “Ci lavoreremo, in questi 20 giorni e l’anno prossimo”. Ora testa al Milan e a un finale di stagione da raddrizzare, poi si penserà al futuro. Il pranzo in Versilia, però, può essere servito ad allontanare qualche pensiero di troppo fuori dal campo.
