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La ‘carica dei 60’, tra rientri, esuberi, giovani e giocatori su cui puntare. Gattuso ‘garante’ del rilancio viola

Gattuso

Un lungo lavoro per Pradè (in attesa del rinnovo ufficiale) e la squadra mercato. Con l’inizio di giugno nasce la nuova Fiorentina

Sessanta. Anzi, anche qualcuno in più. Sono i giocatori che i dirigenti e il nuovo allenatore sono chiamati a valutare e gestire nel prossimo mercato estivo. Al netto, ovviamente, dei diversi volti nuovi che arriveranno per plasmare la prima Fiorentina di Gattuso. Con l’inizio di giugno parte il lungo ‘screening’ dei giocatori attualmente sotto contratto, tra giovani, rientri, esuberi e calciatori su cui poter puntare. Una prima valutazione che poi porterà all’analisi dei ruoli da rinforzare. Che ad occhio non saranno pochi, vista anche la rivoluzione tecnica e tattica che Gattuso porterà rispetto al 3-5-2 (anzi, 5-3-2) con calcio fatto di difesa e ripartenza visto nell’ultimo biennio.

CAMBIAMENTO. Insomma, dei 60 giocatori per il momento sotto contratto, facile pensare che una decina, o poco più, saranno quelli che poi faranno parte della Fiorentina 2021/2022. Se non si vuol parlare di rivoluzione, i numeri sono comunque questi. Ovvio, in ogni caso, quando hai diversi giovani in giro per ‘farsi le ossa’ ma anche qualche ‘scommessa’ non proprio vinta negli ultimi anni. Un rinnovamento comunque necessario, dopo due anni avari di soddisfazioni e con alle porte un cambiamento di idee di gioco, modulo e interpretazione delle partite.

IN SCADENZA. E se alcuni hanno già salutato, formalmente o non, come Eysseric e Maxi Olivera, ma anche come Malcuit e Barreca, e altri probabilmente lo faranno a breve, come Borja Valero, ci sono comunque due titolari in scadenza tra le prime priorità della nuova Fiorentina, ovvero Ribery e Caceres. Franck ha già lanciato messaggi di apertura per una permanenza a Firenze, anche l’uruguaiano, che sarà peraltro impegnato in Copa America nelle prossime settimane, potrebbe allungare il contratto di un’altra stagione.

PORTIERI E DIFENSORI. Tra i portieri, che lavoreranno con il nuovo preparatore Valerio Fiori, ci sono oggi Dragowski, Terracciano, Rosati e Brancolini. Gattuso dovrà valutare, in primis, se il polacco, tra i migliori dell’ultima stagione viola, saprà ‘convertirsi’ alla ‘costruzione dal basso’ . Nella difesa, che passerà da tre (anzi cinque) a quattro, un punto fermo sarà senz’altro Martinez Quarta, ci sarà Igor e con ogni probabilità Venuti. Il terzino fiorentino, al pari di Biraghi, potrebbe avere però concorrenza, perché proprio sulle fasce si sofferma spesso il gioco del nuovo tecnico. Milenkovic e Pezzella, senza rinnovo, sono destinati a partire, possibilmente portando un corposo ‘gruzzoletto’ da poter reinvestire. Mentre da capire il futuro di Lirola: l’OM non vuole spendere i 12 milioni del riscatto, così i dirigenti e Gattuso dovranno decidere se provare a rilanciarlo o cercare una nuova destinazione.

CENTROCAMPISTI E ATTACCANTI. A centrocampo Amrabat e Castrovilli sono, per motivi diversi, da rilanciare, Bonaventura sarà un jolly prezioso che già ben conosce Gattuso, mentre su Pulgar e i rientranti Duncan e Benassi deciderà il tecnico. Difficile, invece, immaginare un futuro viola per Saponara, nonostante gli ottimi sprazzi fatti vedere allo Spezia negli ultimi mesi. Sugli esterni offensivi poco materiale attualmente per Gattuso: c’è quel Callejon che già aveva conosciuto lo scorso anno al Napoli, che con un altro anno di contratto andrà gestito, c’è il già citato Ribery (che però in questi due anni in viola ha sempre giocato a tutto campo). Eventualmente Kouame e Kokorin, catalogabili però più come ‘seconde punte’. Entrambi, comunque, dovranno passare sotto valutazione di Rino. Più Montiel. Mentre Vlahovic, al netto del pressing delle grandi soprattutto in Europa, è destinato a restare almeno un altro anno a Firenze.

GIOVANI (E MENO GIOVANI). Ad ‘allargare’ la rosa viola, quanto meno nel ritiro di Moena, potrebbero essere anche diversi giovani di rientro dai prestiti. Su tutti Maleh, gioiellino del Venezia che la Fiorentina aveva già acquistato a gennaio e che è esploso nella cavalcata verso la A dei lagunari. Ma anche Sottil, esterno offensivo che il Cagliari non dovrebbe riscattare (la Fiorentina avrebbe comunque il controriscatto), magari Ranieri, difensore che si è messo in mostra anche quest’anno in B (e titolare dell’Under 21). Da valutare i vari Zurkowski, Terzic, Diks, Hancko (per il quale lo Sparta ha deciso di esercitare il riscatto), giovani ma non giovanissimi, ma anche i più ‘verdi’ Ferrarini, Dalle Mura, Cerofolini, Hristov, Edoardo Pierozzi. Verosimilmente, invece, andrà trovata nuova sistemazione per Illanes, Gori, Sersanti, Lakti, Simonti, Lovisa, Trovato, Marozzi, Meli, Ghidotti, Longo, Koffi, Graiciar, Zekhnini, Beloko, Fruk. Infine i classe 2001 della Primavera di Aquilani, da Chiti a Dutu, da Ponsi a Fiorini, da Spalluto a Nicolò Pierozzi, ma anche Corradini (in prestito dal Perugia) e Giordani (dal Frosinone) e i 2002 che potrebbero essere già pronti al ‘salto’ nei professionisti, da Bianco ad Agostinelli, fino a Munteanu.

NASCE LA NUOVA FIORENTINA. Un lungo lavoro per la squadra mercato (con Pradè operativo ma in attesa dell’ufficialità del rinnovo). Dopo qualche giorno di vacanza sia per i dirigenti che per Gattuso, in settimana è prevista la prima riunione operativa. Idee, valutazioni, linee guida, obiettivi: con l’inizio di giugno nasce la nuova Fiorentina, anche se ufficialmente il contratto del nuovo tecnico scatta da luglio. Ma è chiaro che il lavoro di programmazione partirà prima. Perché, come si è visto, di decisioni da prendere ce ne sono parecchie. Quel che è certo è che, con Gattuso, la Fiorentina può alzare l’asticella. L’ex Napoli e Milan è sinonimo di serietà, schiettezza, ambizione. Anche le parole di Ribery e Vlahovic degli ultimi giorni lo hanno confermato. Rino è il ‘garante’ della rinascita viola.

‘GARANTE’ DEL RILANCIO VIOLA. Dopo 89 punti in due campionati (media di 1,17 punti a partita), alla Fiorentina arriva un allenatore che in Serie A tra Milan e Napoli ha fatto 227 punti in 122 partite (media di 1,86). Con 213 gol fatti e 132 gol subiti. Numeri che, insieme alla Coppa Italia vinta lo scorso anno contro la Juve, comunque non raccontano abbastanza del valore della persona, dell’uomo, che già sta facendo crescere l’appeal della Fiorentina in Italia e non solo. Anche, e soprattutto, in chiave mercato, per attirare giocatori di un certo livello. Dopo due anni difficili serviva una scelta così, per ripartire con fiducia. Anche se poi, chiaramente, Gattuso andrà supportato costruendo una squadra che sappia crescere e seguire il suo calcio. Fatto di equilibrio, sì, ma anche di principi molto diversi da quelli portati avanti negli ultimi anni. Un cambiamento che Firenze aspetta di vivere. Con ritrovata fiducia.

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