Ernesto Vidal Tanto tempo fa. Chi lo vide giocare nella Fiorentina, o ha letto qualcosa di lui chissà dove, merita un posto d’onore nell’albo d’oro dei tifosi
Era nato nel ’23, giocava all’ala, veniva dal famoso Penarol di Montevideo e aveva vinto i campionati del Mondo del 1950 con Alcide Ghiggia, Pepe Schiaffino, Andrade e il portiere Maspoli. Nel Brasile giocavano Zizinho (Soares da Silva), Ademir (Marquez De Menezes) e Jair (semplicemente Da Costa). Al suo arrivo Vidal trovò nella squadra viola Gunnar Gren, il toscanissimon Bacci e Gratton, e prima di tutto, o meglio primi fra tutti, Costagliola-Magnini-Cervato-Chiappella-Rosetta-Segato, e poi Mariani, Bizzarri, Buzzin, Capucci, Zambaiti.
Il Milan aveva in porta Buffon (Lorenzo), al Genoa era arrivato Franzosi, Viola giocava nella Juve (era stato anche nella Lucchese), Beppe Moro alla Roma con Pandolfini, Ghezzi era il numero 1 dell’Inter. Nella Fiorentina erano arrivati, negli anni, altri giocatori dall’Uruguay, a cominciare da Petrone e Gringa, che non tornò mai via, fino a Guigou. Fu veloce la cerriera di Vidal, 29 gare, sei gol. Passò poi alla Pro Patria. Un grave infortunio tagliò la carriera a Vidal quando giocava a Busto Arsizio. Peccato. Fulvio Bernardini non lo aveva mai dimenticato.
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Redazione LaViola.it