Rassegna Stampa

La bella favola di Giosuè Bellagambi. Cuore viola dell’Uganda

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La Nazione in edicola stamani racconta la storia di Giosuè Bellagambi, fresco di esordio nella nazionale maggiore dell’Uganda

Il sogno di diventare, un giorno, il portiere della Fiorentina Giosuè Bellagambi lo aveva espresso già alla fine delle scuole elementari, quando dopo aver preso dimestichezza tra i pali sognava ad occhi aperti dai sobborghi di Londra una lunga carriera in maglia viola. Da quel giorno sono passati tanti anni ma non la voglia da parte dell’estremo difensore (oggi in forza all’Huddersfield B) di portare in alto il nome di Firenze e soprattutto di tenere viva una passione – quella per lo sport – che per lui e la sua famiglia è sempre stata una ragione di vita. Si spiega così il rapido percorso di crescita che pochi giorni fa ha portato il classe 2001 (nato in Inghilterra da padre fiorentino, Filippo, e madre ugandese, Juliet) a esordire come titolare nella Nazionale dell’Uganda, con la quale dopo lo 0-0 di mercoledì con la Libia spera adesso di centrare la chiamata per le gare di qualificazione in Coppa d’Africa.

«Tutto è partito dalla trasferta di Wembley dell’ottobre 1999, quando andai a seguire la Fiorentina contro l’Arsenal in Champions» spiega babbo Filippo: «Rimasi a Londra qualche giorno in più e fu lì che mi innamorai di quella che presto sarebbe diventata mia moglie e la madre dei miei figli». Giosuè, appunto, ma anche la piccola Viola, un nome quanto mai iconico a testimonianza che quel colore e quei simboli (il baby portiere ha il giglio di Firenze tatuato sul braccio) non sono mai stati qualcosa da prendere alla leggera per la famiglia Bellagambi. Non sono dunque casuali i numerosi viaggi che padre e figlio hanno fatto in passato verso il Franchi (con posti sempre in Curva Fiesole), con l’obiettivo di ottenere a fine gara la maglia del portiere viola di turno. Cresciuto con il mito di Neuer in testa, Giosuè ora non si pone limiti ma vuole solo continuare a stupire. Sperando, magari, che un giorno possa arrivare la chiamata della «sua» Fiorentina.

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