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La 1° vittoria esterna in stagione. Ora Cagliari, dopo quasi 2500 km

Buona la quinta. Finalmente, verrebbe da dire. Prima vittoria in trasferta in stagione per la Fiorentina. Una Fiorentina “non ancora guarita”, come ha confermato Sousa. Ma almeno alleviata dalla medicina del risultato. Positivo, quello di Liberec. “Dal periodo difficile se ne esce con i risultati, che danno convinzione al lavoro”, ha ripetuto il portoghese. E allora il 3-1 meritato, ma sofferto, in Repubblica Ceca può dare proprio un assist importante ai viola. Nonostante le difficoltà, che emergono anche nella serata di Liberec.

Una squadra rivoltata da Sousa, alla ricerca della chiave giusta. Del vestito giusto. Che non è mai uno solo, per tutte le occasioni. Ma cambia a seconda dell’avversario, delle difficoltà che la Fiorentina si aspetta di incontrare. E allora ben venga il 4-3-1-2, con il rombo a centrocampo: una novità per Sousa, una mezza conferma per la mediana a tre già schierata in altre occasioni (nel finale della scorsa stagione, e anche domenica in parte contro l’Atalanta). Parola ai palleggiatori, e due punte servite in verticale. Niente o pochi cross, visto che così si rinuncia all’ampiezza e agli esterni. Ecco che, insomma, a Cagliari la formazione potrebbe essere rivoltata ancora. Ma al di là del modulo, l’atteggiamento dovrà essere quello visto, in parte, contro lo Slovan. Fame di arrivare al gol, attaccanti spietati davanti al portiere, e soprattutto velocità e intensità in certe fasi di gioco. Aspetto, questo, da ricercare con continuità, ma dal punto di vista mentale è già un primo passo avanti rispetto all’abulica gara contro l’Atalanta.

L’altro aspetto è che, in una gara comunque delicata per mille motivi, come quella di Liberec, Sousa ha sì cambiato modulo, ma ha di fatto confermato molti titolari. 7/11 della squadra che era in campo domenica, compresa la coppia d’attacco. Segnale indicativo, di quanto fosse importante a livello psicologico far bene in Repubblica Ceca. A Cagliari, la Fiorentina è attesa alla riprova. Contro un avversario diverso, contro una squadra che una settimana fa ha battuto l’Inter. E quindi viaggia sulle ali dell’entusiasmo.

Ancora in trasferta, dopo la prima affermazione stagionale lontano dal Franchi. Fino a ieri, la Fiorentina aveva perso a Torino (contro Juve e Toro), pareggiato a Udine e Salonicco, e disputato 28′ in sofferenza a Genova. Oggi la Fiorentina rientra a Firenze, si allena al centro sportivo per smaltire le tossine e già domani, nel pomeriggio, riparte verso la Sardegna. Giorni intensi, tra viaggi aerei e in pullman. I viola avranno messo insieme quasi 2500 chilometri una volta arrivati al Sant’Elia, il tutto in pochi giorni. Con temperatura che passerà dai 10° (ed alta umidità) di Liberec agli oltre 30° previsti in Sardegna domenica. Chilometri che poi aumenteranno con il ritorno a Firenze, in vista della gara di mercoledì prossimo contro il Crotone. Ma quella sarà un’altra storia.

Testa già proiettata verso Cagliari. Dove la valutazione sul recupero psico-fisico dei titolari di Liberec sarà determinante. Potrebbero trovare spazio dall’inizio Salcedo, Sanchez, ma anche Ilicic e uno tra Tello e Bernardeschi. A quel punto, però, sarà un altro vestito (tattico) per la Fiorentina. La terza partita in una settimana, la seconda gara esterna in pochi giorni. Dare continuità di intensità, di risultati… e di rendimento in trasferta. In campionato la Fiorentina non vince fuori casa dal 15 maggio scorso, dal 4-2 a Roma contro la Lazio per l’ultima stagionale. E in trasferta ha il secondo peggior rendimento della Serie A, con 1 punto in 3 partite lontano dal Franchi. A Cagliari un altro banco di prova, per una Fiorentina che vuol provare a ‘guarire’. Ad uscire ‘dal casino’. A risalire, insomma, da quel brutto 14esimo posto.

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