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Il sogno di Berna. Dal vivaio viola ad Euro 2016

Bernardeschi a Coverciano

IL SOGNO di giocare a pallone l’ha coltivato fin da piccolo. Nel suo quaderno delle elementari, alla domanda «cosa sogni di fare da grande» con la semplicità di un ragazzino non ha mai avuto dubbi a rispondere «il calciatore», perché in quel pallone lui, Federico Bernardeschi, ci ha racchiuso tutti i suoi sogni, si legge su La Nazione.

Da Carrara, la città del marmo e del collega Gigi Buffon, ha spiccato il volo giovanissimo, sempre accompagnato da papà Alberto, che non l’ha lasciato solo mai, nemmeno durante la stagione vissuta a Crotone. Adesso, maglia viola numero 10 sulle spalle, è pronto per l’avventura azzurra dell’Europeo. Promosso lui, bocciato invece Astori, l’alfiere della difesa di Sousa. Davide raggiungerà il ritiro precampionato dei suoi compagni (è il primo acquisto della nuova stagione, considerato il riscatto obbligatorio pattuito la scorsa estate dalla Fiorentina) in anticipo rispetto a Fede.

CENTRATO l’obiettivo di giocarsi una chance al prossimo Europeo di Francia, Bernardeschi farà di tutto per lasciarci la firma e far durare il sogno il più a lungo possibile. Dopo il debutto internazionale in Europa League della scorsa stagione con Vincenzo Montella, con Paulo Sousa ha trovato la consacrazione definitiva in campionato. Quello che la scorsa stagione era stato il fato a togliergli, con quel grave infortunio al malleolo che lo ha messo fuori causa da novembre a marzo, Bernardeschi se l’è ripreso con il portoghese. Quarantuno presenze stagionali in tutte le competizioni, dure reti in campionato e quattro in Europa, il figlio del settore giovanile viola in breve tempo ha attirato su di sé gli occhi degli osservatori di calcio di quasi tutte le big, dal Bayern Monaco fino al Barcellona. Non ha avuto paura a scegliere come numero di maglia quel 10 che a Firenze ha avuto illustri predecessori, da Antognoni a Baggio senza dimenticare Borgonovo e Adrian Mutu: a spingerlo è stata la sua determinazione e pure il motto che sempre ricorda, «che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle».

UN PEZZO di Firenze volerà con la Nazionale in Francia, unico baluardo della squadra dei fratelli Della Valle, lui che ha fatto parte di tutte le selezioni giovanili, dalla Under 18 alla selezione maggiore. Conte aveva cominciato a seguirlo già da tempo. Adesso tocca a lui, il ragazzo che ha fatto dell’umiltà il suo segno particolare. Berna lo ha dimostrato anche ieri sera in tv, quando il babbo, dalle cave di marmo di Carrara, gli ha fatto i complimenti ed il ragazzo si è commosso: «Mio padre è un duro, non mi aveva mai detto certe cose, poi fa un mestiere pericoloso. Anzi, dedico la convocazione a tutti coloro che hanno perso la vita sul lavoro».
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