Animi viola contrastanti di fronte alle prestazioni di Jakub Blaszczykowski ad Euro 2016. Tutti un po’ con gli occhi spalancati, con bocche e braccia aperte. Non perché d’improvviso Kuba si sia trasformato in fenomeno, s’intenda. Ma ottimo giocatore, insomma, quello sì. Il tutto misto al rammarico, di vederlo far la differenza all’Europeo proprio ora che il suo ritorno al Borussia, dopo il prestito alla Fiorentina, è un dato di fatto. Ma anche perché, proprio in maglia viola, quel biondo polacco ha lasciato pochissima traccia di sé.
Pochi acuti, poche giocate entusiasmanti sul prato del Franchi e sui campi italiani. Due gol in maglia viola, in 20 presenze. Così come 2 reti le ha segnate Kuba, ma in 4 gare all’Europeo con la sua Polonia. Con ruolo fondamentale nello schieramento del ct Nowalka. Largo a destra, nel 4-4-2, libero di far valere i suoi inserimenti e le capacità nelle due fasi. Senza però dover fare da solo tutta la fascia. Tre gare da titolare (120′ più rigori con la Svizzera, 80′ con Irlanda del Nord e Germania), tutto il secondo tempo contro l’Ucraina. Due gol, entrambi decisivi, contro Ucraina e Svizzera. Più il quarto rigore segnato contro la Svizzera. E un assist all’esordio contro l’Irlanda del Nord.
Ora da giocare, per l’esterno quasi ex viola, ci sarà la storica gara dei quarti contro il Portogallo. Dopo una stagione tra pochi alti e tanti bassi alla Fiorentina. Problemi fisici e fastidi che hanno condizionato la sua annata, senza aver tra l’altro convinto fino in fondo Paulo Sousa. Arrivò a Firenze allo scadere del mercato estivo 2015, per sostituire il partente Joaquin. Caratteristiche ben diverse, una scommessa visti gli infortuni dei due anni precedenti. Subito il gol con il Bologna, qualche prestazione positiva ma poi due mesi fuori per infortunio. Il rientro a Palermo, per la Befana, con gol in contropiede, poi di nuovo tanta panchina con meno di 200′ disputati nelle ultime 17 gare stagionali.
‘Non potevamo sfruttarlo e crederci di più?’, si chiede più di un tifoso vedendo questo Kuba agli Europei. ‘Io l’avrei riscattato dal Borussia’, echeggia qualcun altro, via social ma non solo. Chissà, che dopo l’Europeo Kuba non possa dare una svolta alla sua carriera. Non lo farà, certamente, in maglia viola.

Di
Marco Pecorini