Kouame o Vlahovic, Vlahovic o Kouame. E Cutrone sempre a gara in corso. Così non cresce nessuno. Ma Iachini non può fare altrimenti
Alla vigilia della gara contro lo Spezia anche Iachini era stato incalzato sul tema: “Costanza di impiego per una punta per farlo crescere? Kouame l’ha avuta, giocando tre partite da titolare di fila. Vediamo se adesso toccherà a Vlahovic”. E così è stato. Il serbo dentro con la Samp dal 1’, e a Cesena. Col Doria fantasma, se non per il gol, con lo Spezia idem. E contro l’Udinese, domenica, potrebbe toccare di nuovo a Kouame partire dall’inizio relegando il classe 2000 alla panchina. In tutto ciò, Cutrone, non è mai partito dall’inizio, subentrando sempre a gara in corso.
ALTERNANZA VS CONTINUITÀ. Il rischio che tutti e tre gli attaccanti a disposizione di Iachini potessero ritrovarsi a non avere continuità c’era già ancor prima che iniziasse il campionato. Tutti e tre giovani, tutti e tre con l’esigenza di sbagliare per crescere, e soprattutto di giocare. Col Torino Kouame le sue occasioni le ha anche avute, sbagliandole, mentre con l’Inter ha messo a referto un gol e un paio di occasioni sbagliate. Vlahovic, invece, a San Siro ha sbagliato completamente approccio subentrando, reagendo solo in parte con la Samp, per sparire completamente con lo Spezia dove a referto ha messo un colpo di testa goffo, e un tiro deviato. Cutrone, invece, di palloni giocabili non ne ha avuto praticamente neanche uno in 4 ingressi, per un totale di soli 59’ a disposizione. E l’alternanza, per una punta giovane che deve crescere, non fa mai bene.
INEVITABILE. Contro l’Udinese si ripone il dubbio. Chi dal 1’? La prova di Vlahovic contro lo Spezia non può che far pensare che tocchi di nuovo a Kouame prenderne il posto. Con la raffica di interrogativi che ne conseguono: come potrebbe reagire il serbo? Ancora come a San Siro? E Cutrone in tutto ciò? Già perché anche Kouame non sta dando garanzie assolute sotto porta. Inevitabile, quando vieni da un anno di stop per infortunio, e hai appena 22 anni. Così come, però, è altrettanto inevitabile che Iachini sia costretto a cambiare dinanzi a prestazioni deludenti quando dell’uno quando dell’altro. Soprattutto quando i risultati non arrivano e tempo per aspettare eventuali cambi di passo non ce n’è più.
ERRORE? Per settimane è stato sottolineato che sarebbe stato opportuno investire su una punta dal rendimento assicurato, piuttosto che affidarsi a tre giovani dal sicuro futuro, ma dal presente incerto. La scelta della società è andata in direzione opposta. Anche per alcuni no di troppo riscontrati sul mercato. Fin qui le risposte attese non sono arrivate, anche per un gioco che difficilmente riesce a valorizzarne le caratteristiche e che ha regalato fin qui pochi palloni sfruttabili. Di tempo, il trittico Kouame-Vlahovic-Cutrone ne ha ancora, ma neanche più di tanto. Gennaio è vicino. Con l’auspicio che almeno uno di tre possa cambiar passo, o magari due su tre, o chissà anche tutti e tre. Altrimenti dovrà essere presa un’altra strada.
Così come di tempo, Iachini, ne ha ancora per valorizzarne al meglio le caratteristiche. Ma neanche più di tanto. Ok la fiducia della proprietà, ma allo stesso tempo la convinzione che questa rosa abbia valori inespressi è forte. E se non dovessero essere espressi, anche dalle punte, potrebbe essere necessario cambiare rotta anche sulla guida tecnica.
Di
Gianluca Bigiotti