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Kouame: movimenti da ‘nove’, scatto super, e subito vicino al gol. Sorrisi e tanta fame

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Ottimo impatto di Kouame al debutto dopo il lungo infortunio. Subito vicino al gol, e con il record di velocità in sprint. Sensazioni ottime per il futuro

Possono bastare pochi minuti per dare un’impressione che corrisponda a ciò che accadrà? A volte anche pochi secondi. Che Salah avesse doti importanti lo si capì subito, appena subentrato all’esordio in quel Fiorentina-Atalanta del 2015. Una rondine, tuttavia, non sempre fa primavera. Boateng, all’esordio, fece un gran gol col Napoli, per poi sparire. E la lista è lunga. Ma le sensazioni che lascia il debutto in maglia viola di Kouame sono ottime.

MOVIMENTI. Al rientro dopo un lungo infortunio, dopo pochi secondi poteva già togliersi la soddisfazione di metterla dentro. Se solo non ci fosse stato un volo di Cragno a dirgli di no. Poco male. Sarebbe stato fin troppo epico un debutto così. Ma nei movimenti ha sùbito dato tutt’altra percezione rispetto a chi ha giocato prima di lui, o assieme a lui. Cutrone e Vlahovic, infatti, di palloni ne hanno toccati pochissimi e male. E non è certo la prima volta.

LA NOVE. D’altronde, lui, a spaccare il mondo non ci pensa neanche. Lo fa con naturalezza. Fin da quando ha dapprima impressionato in B al Cittadella, per poi fare lo stesso al salto di categoria col Genoa. Per chi se ne fosse dimenticato ci sono le immagini della gara d’andata come riprova. Velocità, rapidità di esecuzione, e doti da contropiedista oltre che da seconda punta. Col sorriso sul volto. Sempre. Anche nelle avversità come il dover ripartire da zero nel momento migliore a causa di un grave infortunio. Con una maglia pesante sulle spalle. Quella nove che prima di lui è finita indosso a calciatori non all’altezza di quello che significa a livello simbolico. A maggiori ragione per chi l’ha vista portare a campioni di livello mondiale e in un momento così difficile come quello che vive la Fiorentina, e i suoi tifosi, che da anni aspettano a gloria un centravanti che la butti dentro con regolarità.

ATTESA. Ha aspettato a lungo la chance di poter tornare a giocare. “Ti aspettavi di entrare col Cagliari? No, speravo già di giocare a Parma”. Che tradotto vuol dire fame. E voglia di tornare a spiccare il volo. Quell’abbraccio da parte di Cutrone sull’occasione sventata da Cragno testimonia quanto Kouame possa dare alla causa viola. Una sorta di ‘finalmente, bentornato’, per un ragazzo che nello spogliatoio è entrato in punta di piedi ma che con la sua simpatia ha conquistato tutti in un batter d’occhi.

SCATTO. Intanto, con il Cagliari, ha messo subito il suo nome nei dati relativi alla velocità in sprint.

Oltre 33 km, di pura energia. Come sfruttarlo al meglio, adesso, toccherà a Iachini. In un tandem offensivo? In un tridente? Sicuramente ancora per scampoli di partita. Che è già qualcosa visto che se non ci fosse stato il coronavirus, Kouame non avrebbe neanche potuto avere questa possibilità visti i tempi di recupero. Per l’oggi, risorsa importante, e per il domani. Perché i numeri li ha. Le doti anche. E in questo finale di campionato ha tutto il tempo di dimostrarlo. Ma soprattutto per l’anno prossimo.

FUTURO. Al termine di questa tribolata stagione, e ai nastri di partenza della prossima, d’altronde, la Fiorentina dovrà fare delle valutazioni per forza di cose sul reparto offensivo. Al roster in dote alla causa viola ci sono già Vlahovic, Cutrone, Ribery, Chiesa, Sottil, e adesso si aggiunge anche Kouame. Tutti sotto osservazione. Chi più, chi meno. E con un gran bisogno di non sbagliare niente in chi dovrà decidere chi tenere, chi far partire, e come metterli in campo. Il problema del gol, da queste parti, è da troppo tempo un caso irrisolto. E purtroppo, o per fortuna, nel calcio si vince segnando un gol più degli altri.

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