
Prima si è convinto di poter fare l’esterno, poi ha guadagnato la fiducia di Italiano e Commisso ed ha segnato alla Juventus
Sabato contro la Juventus Christian Kouame ha segnato il suo quarto gol in carriera con la maglia della Fiorentina. Ma è come se fosse il primo di una nuova storia in viola. In un attacco che stenta a trovare la via del gol la rinascita della punta ivoriana originaria di Abidjan (ma calcisticamente cresciuta in Italia a qualche chilometro da Firenze, nelle giovanili della Sestese) è la nota più positiva. Segnale tangibile di una crescita mentale che oggi rende Kouame l’attaccante più pericoloso del gruppo a disposizione di Italiano. Scrive il Corriere Fiorentino.
D’altronde nell’ampio turnover che il tecnico ha fin qui operato le due gare consecutive da titolare (giocate bene) non sono dettaglio di poco conto. E anche contro il Napoli il suo ingresso a partita in corso aveva cambiato volto alla squadra. Nello scatto sull’assist di Sottil, sabato al Franchi, ci sono tutte le doti atletiche. Intraviste nella sua prima esperienza in viola. Cominciata da infortunato nel gennaio 2020. Ma è nelle scelte che Kouame sembra davvero cresciuto. Come del resto conferma la freddezza sotto porta al momento dell’uscita di Perin.
Un gol, quello contro la Juventus, atteso quasi 600 giorni
Tanto era passato dall’ultimo centro fiorentino. Anche in quella circostanza sotto la curva Fiesole ma contro l’Inter, negli ottavi di finale di Coppa Italia. Non è dato sapere come e quanto le vicende passate abbiano influito sul rendimento di Kouame. Certamente la concorrenza di Cutrone prima e Vlahovic poi non lo hanno favorito. Così come l’alternanza in panchina tra Iachini e Prandelli. Ma di certo quello visto nelle prime uscite stagionali pare un calciatore diverso. Esplosivo come quando con la maglia del Genoa, dopo aver bruciato sullo scatto l’attuale compagno di squadra Ranieri, segnò alla prima Fiorentina di Commisso e Montella. Ma certamente più maturo. Consapevole di doversi adattare al nuovo ruolo di esterno che Italiano ha immaginato per lui.
In effetti se i numeri in viola raccontano di una continuità rincorsa ma mai del tutto raggiunta. Fin dal suo arrivo per 11 milioni di euro più bonus nel primo mercato invernale di Barone e Pradè, l’ultima annata in prestito in Belgio aveva fornito altre risposte. Prima di tornare a Firenze il bilancio fiorentino di Kouame era di appena tre gol in una stagione e mezzo. Mentre con la maglia dell’Anderlecht l’anno scorso è arrivato in doppia cifra (13 centri tra campionato, playoff e coppa nazionale su un totale di 36 presenze). Ma più che il curriculum migliorato sono stati allenamenti e prestazioni a convincere tecnico e società a toglierlo dal mercato.
Anche a dispetto delle tante offerte, non ultima quella del Brighton in Premier League
E nonostante un’ipotesi di accordo con l’Empoli poi saltata negli ultimi giorni di mercato. Determinante nella scelta, oltre la volontà del presidente Commisso come testimoniato da un recente post social, la prospettiva di crescita offerta dalla gestione Italiano. I cui frutti sono già sotto gli occhi di tutti. In un reparto dove Nico Gonzalez è ancora alle prese con problemi fisici. E dove né Saponara né Ikoné sono ancora riusciti a risultare determinanti. Kouame ha scalato in fretta le gerarchie, diventando come Sottil un’opzione offensiva irrinunciabile. Magari pure giovedì sera, nell’esordio nel girone di Conference contro i lettoni del Riga.

Di
Redazione LaViola.it