Il Corriere Fiorentino fa il punto sull’attaccante arrivato quasi un anno fa in riva all’Arno che si troverà di fronte la sua ex squadra
Il ragazzo che rideva in faccia ai razzisti e giocava col sorriso stampato sul volto, oggi, non ride più. Perso, alla ricerca della felicità perduta. Del resto, per Christian Kouame, non è un momento semplice. Anzi. Prestazioni sottotono, occasioni mancate, critiche. E un digiuno che, ormai, dura da più di due mesi. Scrive il Corriere Fiorentino.
Domani sera infatti saranno trascorsi 72 giorni da quel gol all’Inter. Una (splendida) illusione. Perché quella partita i viola l’hanno persa e, da quel momento, hanno iniziato una lunga discesa verso gli inferi della classifica. Kouame, pure. Quel lampo, e poi il buio. E pensare che questa per lui doveva essere la stagione del riscatto. Quella nella quale confermare quanto aveva fatto intravedere con la maglia del Genoa prima che gli saltasse il ginocchio.
Il suo impatto con la Serie A dello scorso anno fu devastante. Dieci partite, cinque gol e, soprattutto, una capacità di spaccare le partite fuori dal comune. Se ne accorse anche la Fiorentina che, alla seconda giornata, fu letteralmente travolta da quel ragazzo veloce come una gazzella. Poi, appunto, il crac. Un brutto guaio che gli costò (anche) il trasferimento nella tanto sognata Premier League.
Probabile, comunque, che parta dalla panchina. Con la conferma del 4-3-3 (o del 4-2-3-1) Prandelli sembra orientato a puntare su Ribéry e Callejon. E, per il mister, Christian non può fare il centravanti. «Io mi sento una punta, e voglio far gol. Ma sono pronto ad adattarmi per fare l’esterno», ha commentato lui ieri. Certo, i primi esperimenti non hanno funzionato granché. Eppure, Christian, non ha nessuna voglia di arrendersi.
Lo deve a se stesso, ma anche e soprattutto a Daniele Pradè. Il diesse è stato il primo a credere in lui e, in estate, ha rifiutato un’offerta da 25 milioni arrivata dall’Inghilterra. Un colpo di genio, o un «no» che porterà con sé un maxi rimpianto? Al campo, e a Kouame, l’ardua sentenza.

Di
Redazione LaViola.it