Da Prandelli a Pradè, fino a tanti ‘titolari’: tante scelte da fare, ma prima c’è da capire chi è da Fiorentina. E da raggiungere l’obiettivo minimo
Era partito con la cessione degli ‘scontenti’, ed è finito con il ritorno di Antonio Rosati, portiere che contribuirà a ‘fare gruppo’ in uno spogliatoio alla ricerca di serenità e valori. Finisce così il mercato invernale della Fiorentina. Un mercato ‘povero’ per tutti, o quasi, in cui i problemi finanziari hanno coinvolto tutti i club del nostro campionato ma in generale di tutto il mondo del pallone. Il mancato scambio Dzeko-Sanchez tra Inter e Roma, del resto, è il caso lampante di come anche pochi milioni oggi possano fare la differenza nelle decimate casse delle società.
DA KOKORIN A MALEH. La Fiorentina, del resto, un paio di investimenti li ha fatti (a fronte anche dei 14 milioni in arrivo dal Flamengo per il riscatto di Pedro, ratificato a dicembre). Il primo, il più importante, su Kokorin, acquistato per una cifra vicina ai 5 milioni di euro dallo Spartak Mosca. Il secondo, più in prospettiva, su Maleh, rimasto in prestito al Venezia (un contributo di qualche centinaia di migliaia di euro per il club veneto che lo avrebbe perso a zero a giugno). Chi si aspettava colpi ad effetto o grandi acquisti, anche sulla scia del ‘faraonico’ (per soldi spesi) mercato dello scorso inverno, è rimasto deluso. Anche perché, in fin dei conti, di quel mercato di gennaio 2020 sono stati bocciati in meno di un anno Cutrone e Duncan, ancor prima Agudelo, mentre Kouame è stato difeso dalle offensive del Torino e di altri club ma continua a navigare di panchina in panchina. Gli unici a salvarsi sono Igor e Amrabat.
‘SCONTENTI’. Insomma, un mercato che come priorità ha avuto quella di sfoltire una rosa troppo corposa per Prandelli. Del resto, è stata la prima indicazione di Cesare, che si è presto ritrovato a dover far fronte ad un gruppo di giocatori che in qualche modo soffrivano la situazione. Di una squadra partita per lottare appena dietro le posizioni di vertice, e ritrovatasi invischiata nella corsa salvezza. E per di più con tanti possibili ‘titolari’ che erano panchinari fissi. Così i vari Cutrone, Duncan e Lirola, più Saponara hanno lasciato Firenze, alleggerendo il monte ingaggi ma anche lo spogliatoio che nel frattempo ha ritrovato compattezza e lo spirito quanto meno battagliero che chiedeva Prandelli. Qualcuno che vorrebbe giocare di più è rimasto, da Kouame a Pulgar, fino a Callejon e Barreca. Per mancanza di alternative, sostanzialmente. E in certi casi di offerte concrete. Anche Eysseric (rilanciato da Prandelli, che lo considera importante) e Montiel sono rimasti. Insomma, la rosa viola resta di 26 giocatori, non pochi.
IN ENTRATA. Sono arrivati nel frattempo Malcuit e Rosati, con il franco-marocchino chiamato a dare più spinta offensiva di Lirola e l’ex Toro a ‘sostituire’ Brancolini, ‘spostato’ in Primavera. Dove tra l’altro è arrivato Andonov, altro ragazzo di prospettiva come Giordani. Mentre Kokorin resta nei fatti l’acquisto che più ‘stuzzica’: è una vera scommessa, tra un passato di problemi extra campo e una forma fisica da ritrovare, ma i colpi per dare qualcosa là davanti ce li ha. Solo il tempo e il campo diranno quanto possa essere stato un acquisto azzeccato. Di sicuro Pradè pensava al presente ma anche al futuro con il suo acquisto: è un classe ’91, sì, ma il contratto fino al 2024 racconta le intenzioni della società.
VERSO UNA NUOVA RIVOLUZIONE? Un futuro che peraltro prevede tante incognite. Lo ha confermato anche Rocco Commisso nell’ultima intervista a Radio Anch’io Lo Sport: le decisioni importanti per il futuro della Fiorentina verranno prese nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Da Prandelli a Pradè, da Ribery ai giocatori più importanti di questo gruppo: tanti ruoli cruciali in scadenza, ma la sensazione è che a giugno ci potrebbe essere una nuova rivoluzione. Chi coinvolgerà, poi, è tutto da decidere: “Per me la meritocrazia è importantissima. Quando qualcuno fa bene è giusto riconoscerlo”, ha ribadito Rocco. Aggiungendo a proposito di Ribery, e non solo: “Non parlo di futuro, non è il momento giusto. Andiamo avanti nei prossimi 2 mesi, vedremo chi resterà e chi andrà via”. Insomma, il concetto è chiaro: nei prossimi mesi tutti dovranno dimostrare di essere da Fiorentina. E anche il mercato appena concluso va nella stessa direzione, ovvero di capire chi potrà far parte della prossima Fiorentina.
DECISIONI IMPORTANTI, MA PRIMA LA SALVEZZA. Del resto, appunto, dall’allenatore al direttore sportivo, da Ribery a Borja Valero e Caceres, più Milenkovic e Pezzella che saranno ceduti in caso di mancato rinnovo, oltre ai vari Pulgar, Kouame e Callejon che già hanno sfiorato la cessione a gennaio, tante le decisioni da prendere verso la prossima stagione. Prima, però, la salvezza. Uno scatto che la Fiorentina (dopo aver giudicato evidentemente idonea questa rosa per restare in A) vuole fare al più presto, dopo il punto d’oro a Torino che ha permesso ai viola di restare a +7 dal terz’ultimo posto. Inter, Samp, Spezia e Udinese le avversarie nel mese di febbraio, fare qualche in passo avanti è possibile. E doveroso. Per l’obiettivo di “migliorare il 10° posto”, invece, c’è ancora più strada da fare, visto che il Verona 9° è 8 punti sopra ai viola. Ma parola al campo, e ad un gruppo che vuole togliersi il prima possibile dalle sabbie mobili. Per poi pensare alle tante decisioni da prendere per il prossimo futuro.
Di
Marco Pecorini